Un anno fa, a febbraio 2024, le prime voci di spostamento del Pronto soccorso pediatrico in un'area di quello generale. Voci non accolte, in quel momento, nel migliore dei modi.
Ad ottobre dello stesso anno la decisione di prendere del tempo e di rivalutare la decisione in un secondo momento, nel frattempo avviando un confronto tra i reparti coinvolti e soprattutto tra le varie figure professionali.
Oggi l'annuncio che lo spostamento ci sarà e che è stato "digerito" nel migliore dei modi: dal 1° ottobre il Pronto Soccorso pediatrico sarà in un'area di quello generale.
Una sala d'aspetto con bagno dedicato, una sala con il medico e una con l'infermiere. A breve inizieranno anche i lavori di "umanizzazione", con decori e colori che saranno realizzati dalle associazioni che già operano nella Pediatria del Santa Croce, Abio e La favola di Marco.
Stamattina il trasloco è stato raccontato e presentato dal direttore generale dell'azienda Livio Tranchida, dai direttori della Pediatria dottoressa Eleonora Tappi e del Pronto Soccorso dottor Giuseppe Lauria, presente con Mauro Giraudo, coordinatore degli Infermieri, e con il dottor Giuseppe Coletta, direttore della struttura complessa “Anestesia e organizzazione sale del blocco operatorio polivalente”.
"Saniamo un'anomalia", ha detto Tranchida, che ha sottolineato come sia stato un percorso che ha richiesto un continuo confronto e tanta formazione. Ma che sarà un vantaggio per tutti, oltre che un accrescimento di competenze per le professionalità coinvolte.
Già dal periodo del Covid il triage dei bambini viene fatto al Pronto Soccorso; dal piano meno uno si viene mandati al quarto piano per una seconda valutazione. In caso di traumi o fratture, ecco che si viene però rispediti al meno uno e così per altri approfondimenti o diagnosi. Una organizzazione tutt'altro che fluida, alla quale questo trasferimento darà una risposta in termini di efficienza di flussi e percorsi.
Una risposta per oltre 11 mila pazienti: questi gli accessi, in un anno, al Pronto soccorso pediatrico.
Nel frattempo, è stato implementato l'organico e ci sono state numerose ore di affiancamento. Una volta adattati e preparati i locali, si procederà con la nuova riorganizzazione che, come ha evidenziato il dottor Coletta, andrà nella direzione di una maggior efficienza e soprattutto di una maggior sicurezza.
"C'è stato bisogno di lavorare sulle resistenze emotive, prima di tutto. Per molti professionisti l'ospedale è casa, qui passano la maggior parte del tempo - ha cocnluso Tranchida. Chiedere di traslocare è un po' come chiedere di cambiare casa. Serve tempo e serve creare amalgama tra le persone. Ora tutto questo c'è. Dal 1° ottobre saremo operativi".