Attualità - 10 luglio 2025, 19:48

Cissone diventa un "Centro del vino" e vince la sfida delle aree interne

Da settembre ci sarà polo universitario tra le botti: due milioni per trasformare il cuore dell’Alta Langa in centro di ricerca e innovazione

Una suggestiva veduta di Cissone

Una suggestiva veduta di Cissone

Tra le colline di Cissone, nel cuore delle Langhe Unesco, un’idea nata nel 2015 è diventata oggi una realtà concreta e strategica. In una terra che custodisce alcune delle cantine più prestigiose del Piemonte, prende forma un polo universitario dedicato alla ricerca vitivinicola e agro-ambientale, grazie alla collaborazione tra il Comune di Cissone e l’Università di Torino .

Il progetto è stato selezionato nell’ambito del Piano nazionale per la riqualificazione delle aree degradate, destinato proprio ai piccoli Comuni delle zone interne. Ha ottenuto un finanziamento pubblico di due milioni di euro, che ha permesso di trasformare una visione in un intervento concreto di rigenerazione territoriale e rilancio delle potenzialità locali.

La cifra ha permesso di realizzare una struttura unica nel suo genere: un edificio a forma di doppia botte (nella foto il rendering) – uno dei due volumi inclinato, come se stesse versando vino – che ospiterà sale per la ricerca scientifica, degustazioni e attività formative rivolte al territorio.

Sarà proprio in quella struttura, affacciata sul crinale panoramico fuori dal paese, che da settembre inizieranno le attività universitarie. “Abbiamo firmato tutto e consegneremo 'le chiavi' all’Università. Partiranno con le prime attività già nei prossimi mesi”, racconta Eugenio Baudana, sindaco di Cissone, che ha seguito il progetto fin dall’inizio.

L’idea iniziale era semplice ma ambiziosa: dare nuova vita a un’area marginale dell’Alta Langa investendo su ciò che la identifica nel mondo, il vino, e farlo con un approccio scientifico, culturale e territoriale. “All’epoca sembrava un sogno: qualcuno rideva all’idea che Cissone potesse diventare un punto di riferimento internazionale. Ma noi ci abbiamo creduto, anche perché le eccellenze vitivinicole ci sono tutte. E oggi possiamo dire che quella scommessa è stata vinta”. Il nuovo polo ospiterà attività connesse alla formazione, alla sperimentazione e all’innovazione nella filiera corta del vino. “L’obiettivo è dare un’opportunità concreta di crescita al nostro territorio e coinvolgere produttori, enti pubblici e privati, in una rete che metta insieme sapere accademico e competenze locali”, aggiunge Baudana.

Il Comune ha scelto di mettere gratuitamente a disposizione dell’Ateneo la struttura e alcuni spazi adiacenti, nella convinzione che la ricerca sia la chiave per valorizzare davvero l’identità di un’area. “Questa architettura non è solo simbolica, ma rappresenta un nuovo modo di vedere il futuro dell’Alta Langa: con radici profonde e visione di lungo periodo”.

d.v.

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