Si vanno delineando le caratteristiche del nuovo digestore per la produzione di biometano che dovrebbe sorgere in regione Ruata Eandi, sulla provinciale verso Scarnafigi, all’altezza dell’incrocio con via Cascina Vecchia.
Ad avanzare la richiesta di variante al piano regolatore comunale la società Aky Biomethane di Genova che ha come referenti alcuni non meglio precisati imprenditori locali.
La struttura dell’impianto per la produzione di biometano interessa una superficie di circa 60 mila metri quadrati (oltre 15 giornate piemontesi) e prevede fuori terra due prevasche di carico e otto vasche circolari di cui cinque per l’attività di digestione e tre per lo stoccaggio del digestato liquido di altezza variabile tra i 7 e gli 8 metri, due trincee di stoccaggio per insilati vegetali e varie infrastrutture di servizio.
Ingenti i quantitativi lavorati, circa 80 mila tonnellate all’anno, così suddivisi: letame bovino (13200 t/anno); liquame bovino (22.500); pollina (6700); liquame suino (2600); farinaccio (2000); insilato di sorgo (6000); trebbie di birra (14500); insilato di mais (9250).
Il materiale proviene da allevamenti e aziende agricole di Saluzzo, Scarnafigi, Cavallermaggiore, Savigliano, Revello, Cardè, Cavallerleone, Sanfront, Rifreddo, Paesana, Alba, Marene, Castagnito e Monbaruzzo (Asti).
Per far fronte ad un via vai di mezzi di trasporto che – dati i quantitativi si presenta intenso – è prevista una modifica alla viabilità con la realizzazione di una nuova rotatoria in corrispondenza dell’incrocio per via Cascina Vecchia.
Sul tema la minoranza consiliare sta affilando le armi in vista del consiglio comunale di fine mese nel quale l’argomento sarà portato all’ordine del giorno prima di un passaggio in commissione urbanistica.
Va detto che il procedimento è di competenza provinciale, mentre il Comune di Saluzzo deve provvedere alla variante urbanistica.
A questo proposito la variante è già depositata presso gli uffici comunali ed è visionabile fino al 19 luglio: entro quella data dovranno pervenire eventuali osservazioni.
Il capogruppo dell’opposizione Giovanni Damiano ha presentato, insieme ai colleghi di minoranza, un’interrogazione al sindaco chiedendo di essere reso edotto rispetto ad una serie di questioni, a partire dall’impatto derivato da possibili immissioni di polveri, esalazioni o inquinamento acustico.
La variante verrà portata in discussione in Consiglio comunale martedì 22 luglio non prima però di un passaggio in Commissione urbanistica mercoledì 16 luglio.
Questo è il secondo impianto per la produzione di biometano che viene proposto a Saluzzo nell’arco di breve tempo.
Il primo – approvato - è quello avanzato dalla ditta Sedamyl poche settimane fa.





