Attualità - 17 luglio 2025, 14:22

A Lisio l'area del castello rinasce grazie a un progetto di Fondazione CRC

Presentato oggi, nella Confraternita di Santa Caterina, il percorso che porterà alla restituzione di questo luogo alla comunità della Valle Mongia. Entro il 2026 la partenza dei lavori, apertura al pubblico per l'estate 2027

Il castello di Lisio

Il castello di Lisio

Uno spazio che rivive grazie alla memoria della comunità. Si è aperta una nuova fase per il progetto di rigenerazione del Castello di Lisio promosso dalla Fondazione CRC: un’iniziativa inedita finalizzata a trasformare le vestigia della fortezza in uno spazio nuovo e vivo, aperto alla comunità e capace di ospitare incontri e avvicinare al gioco e all’esperienza della natura, presentata oggi, giovedì 17 luglio, nella Confraternita di Santa Caterina dove il vice sindaco, Marco Lombardi ha consegnato "il topo di Lisio" al presidente di Fondazione CRC, Mauro Gola e alla vice, Elena Merlatti, per ringraziarli dell'impegno a favore del territorio.

Il progetto non prevede solo la rinascita e la rifunzionalizzazione di uno spazio fisico, ma ha promosso una serie di laboratori e incontri che hanno coinvolto direttamente le comunità locali della Valle Mongia. 

Negli scorsi mesi, infatti, insieme al partner tecnico, lo studio creativo GRRIZ, sono stati organizzati quattro incontri, presso la sala polivalente dell’ex Pensione di Lisio, dedicati a raccogliere memorie, esigenze e aspirazioni con focus su memoria, natura, spazio e gioco; parallelamente si sono svolti anche alcuni momenti di confronto con rappresentanti istituzionali, associazioni culturali, professionisti del settore ambientale e turistico, per raccogliere e sviluppare strategie concrete per l’integrazione del Castello di Lisio nei piani di valorizzazione territoriale, che hanno analizzato tematiche quali il patrimonio archeologico e dei castelli medievali, la filiera del castagno, l’attrattività territoriale tra turismo sport, outdoor e cultura.

“Il progetto di riqualificazione del Castello di Lisio rappresenta appieno il tema della partecipazione, una delle cinque strade che la Fondazione CRC ha scelto come priorità della propria azione per il prossimo quadriennio - il commento di Mauro Gola, presidente della Fondazione CRC -. A partire dal castello, cuore di questo territorio, vogliamo costruire insieme alla comunità un progetto di rigenerazione capace di coinvolgere e valorizzare l’intera Val Mongia. Un’iniziativa che sottolinea l’attenzione e il sostegno che la Fondazione CRC vuole dare agli ambiti montani: laboratori di sperimentazione, di innovazione e di costruzione di comunità strategici per lo sviluppo e la crescita di tutto il territorio provinciale”.

Nel corso della progettazione la comunità è stata coinvolta per individuare i luoghi che rappresentano la comunità e quelli che ritenevano dovessero essere migliorati, riflettendo anche sulla natura e sulla sostenibilità ambientale. È poi stata organizzata una passeggiata esplorativa intorno al castello durante la quele i partecipanti hanno scattato foto e condiviso aneddoti. Infine è stato creato un erbario con oltre 70 piante identificate. 

"Ricordare è fondamentale perché ci permette di mantenere vive le nostre radici e comprendere chi siamo - hanno evidenziato i referenti dello studio creativo GRRIZ -. Abbiamo raccolto testimonianze personali e ricordi di infanzia, giochi profumi, storie. Abbiamo invitato a lasciare un messaggio nella bottiglia dedicaa a un nuovo ricordo per il castello di Lisio rigenerato, un sogno da condividere". 

IL PROGETTO

l progetto si sviluppa attraverso una serie di spazi tematici, con l'obiettivo di rifunzionalizzare l'area e vedrà la realizzazione di specifici settori. Si accederà attraverso portali pensati come dispositivi scenografici e accoglienti, capaci di orientare il visitatore e introdurre ai temi del progetto.

Ogni portale sarà caratterizzato da una vegetazione tematica che richiama la storia agricola e botanica del territorio: piante aromatiche, officinali, graminacee, lavanda, salvia, finocchio selvatico. I visitatori arriveranno quindi a una struttura pensata per ospitare il punto di accoglienza. 

 Ci saranno poi sono sedute, pannelli informativi e percorsi che porteranno nelle varie aree: "I Giardini Resilienti", dedicati a pratiche agricole e paesaggistiche capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici; " L’Orto del Ristorante", pensato per una produzione locale e sostenibile legata alla ristorazione e all’educazione alimentare; " Il Frutteto – Giardino goloso", dove si coltivano varietà antiche e locali, riscoprendo la biodiversità agricola del territorio; "Il Giardino Pedagogico", uno spazio multisensoriale pensato per le attività didattiche.

Nella parte nord del sito, boschiva, si è scelto di non intervenire ma di conservare il castagneto; lo stesso sarà fatto per il ciliegio monumentale, significativo per dimensioni e bellezza e per tutti gli alberi già presenti. Sarà lasciata, inoltre, una parte di prato libero, sgombro da elementi e installazioni, che invita alla liberà e a giochi, letture, relax. 

Il progetto è molto ricco e prevede anche un’area picnic, l’installazione di una pergola e la realizzazione di un anfiteatro, immerso nella natura, con sedute per ospitare eventi e attività.

Terminata la fase di progettazione esecutiva, il prossimo step, entro la primavera del 2026, sarà quello di ottenere le autorizzazioni e i permessi per dare avvio ai lavori entro l'anno. Nel 2027 si procederà quindi con l'allestimento e la calendarizzazione delle attività che porteranno all'apertura dello spazio al pubblico nell'estate del 2027. 

Arianna Pronestì

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU