Ha animato anche i banchi del Consiglio comunale la prima edizione del Langhe Roero Pride svoltasi ad Alba lo scorso 5 luglio. La manifestazione, che ha visto sfilare circa duemila persone tra musica, cartelli e colori arcobaleno, ha ricevuto il patrocinio del Comune e la partecipazione personale di alcuni membri della Giunta, accanto alla Consulta per le pari opportunità. Una presenza istituzionale che ha suscitato reazioni politiche contrastanti.
A sollevare il caso è stato il consigliere di minoranza Emanuele Bolla, che ha interrogato il sindaco sull’opportunità di sostenere un’iniziativa “che ha assunto i toni di una manifestazione politica”, facendo riferimento, in particolare, “alla presenza di cartelli offensivi nei confronti del Papa”. “Non metto in discussione la libertà di manifestare – ha precisato –, ma l’adesione di una Giunta comunale a un evento in cui si è irriso il Santo Padre è una scelta grave”.
La replica è arrivata dal sindaco Alberto Gatto, che ha ricordato come la partecipazione degli amministratori sia avvenuta a titolo personale, pur nel rispetto dell’istituzione: “Il Comune ha patrocinato il Pride come evento pubblico autorizzato, con la presenza della Consulta e in un clima del tutto pacifico. Nessun atto offensivo è stato autorizzato o condiviso dall’Amministrazione”. Il primo cittadino ha anche ribadito che “la Giunta rappresenta tutti i cittadini, anche quelli che manifestano per i propri diritti”.
Sul tema è intervenuta anche la consigliera di “Alba Città per Vivere" Maria Cristina Galeasso, con una seconda interrogazione. Pur non negando la delicatezza dell’argomento, ha chiesto all’Amministrazione di valutare gli effetti dell’evento sul piano dell’ordine pubblico e di approfondire il dialogo con le associazioni promotrici. La risposta è stata affidata all’assessora alle Pari Opportunità Donatella Croce, che ha ampliato il quadro: “Il Pride non è solo la parata, ma un mese intero di eventi, riflessioni e incontri che hanno coinvolto moltissimi cittadini in città e sul territorio. Non sono emerse criticità, e anzi molti commercianti hanno aderito con convinzione”.
L'assessora ha poi voluto ricordare il significato profondo dell’iniziativa: “Dietro il movimento del Pride ci sono persone che soffrono profondamente a causa della discriminazione. Forse, vedendo le manifestazioni colorate, ce lo dimentichiamo, ma quello che viene rivendicato è il diritto a vivere senza vergogna e senza paura. È una sofferenza reale, che non può essere ignorata”.
Croce ha anche annunciato l’avvio di un dialogo con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Torino, in vista dell’EuroPride 2027: “Sarà un’occasione di rilevanza regionale, alla quale Alba potrà contribuire. La nostra città ha dimostrato maturità e apertura, valori da coltivare”.
La consigliera Galeasso ha concluso con una riflessione condivisa da più voci in aula: “Il Pride non toglie diritti a nessuno, ma ne chiede per chi ancora non li ha. È un cammino di inclusione che riguarda tutti”.





