Attualità - 03 agosto 2025, 06:00

Dimensionamento scolastico, in Consiglio provinciale le ipotesi, le criticità e i criteri di valutazione

Il consigliere delegato Roberto Baldi risponde all'interrogazione di “La nostra Provincia”

Immagine di repertorio

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Nell'ultima seduta del Consiglio provinciale di martedì, 29 luglio, si è tornato a parlare di dimensionamento scolastico con l'interrogazione di “La nostra provincia”, che chiedeva di conoscere lo stato avanzamento lavori su quel fronte.

Intanto, è ormai superata la scadenza del 31 luglio, entro la quale deliberare l'accorpamento delle 5 dirigenze scolastiche, come richiesto dal ministero dell'Istruzione e del Merito poichè legati ai fondi Pnrr.

Nella sua risposta il consigliere delegato Roberto Baldi a tal proposito ha precisato: “La Provincia ha già comunicato per le vie brevi alla Regione Piemonte l’impossibilità di rispettare la scadenza del 31 luglio e sta predisponendo un cronoprogramma che consenta a tutti i soggetti coinvolti (istituti scolastici e Comuni) di predisporre la documentazione necessaria e trasmetterla agli uffici provinciali in tempo utile per la redazione e l’approvazione della delibera provinciale. L’obiettivo condiviso è consentire alla Regione Piemonte di presentare la proposta definitiva al Ministero dell’Istruzione entro il termine previsto del 31 ottobre 2025, come stabilito dalla normativa vigente”.

In quanto allo stato dei lavori ha premesso aver tenuto conto delle dichiarazioni del consigliere regionale di minoranza Mauro Calderoni, “cercando di adottare criteri omogenei, in particolare attenzionando le grandi città o comunque quelle con più di 10.000 abitanti”. 

Le ipotesi sono state oggetto di ampio e fitto dibattito in occasione dei tavoli di concertazione di lunedì 21 luglio e martedì 22 in considerazione dei diversi quadranti territoriali della provincia, con diversificazione tra le scuole del primo ciclo e secondarie di secondo grado.

Secondo la relazione di Baldi in Consiglio le proposte discusse per il primo ciclo sono state “per l'area cuneese il dimensionamento tra gli istituti di Bernezzo, con Cervasca o Caraglio. Per la valle Po la possibile unione tra Sanfront-Paesana e Bagnolo Piemonte. In questa zona non si era ancora raggiunto un accordo, e mercoledì Sanfront ha espresso in Consiglio la propria contrarietà alla proposta. Nell'Albese una riorganizzazione delle scuole di Alba città, in particolare tra il quartiere Mussotto e il centro storico”.

Per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado, le ipotesi discusse hanno riguardato “su Alba il possibile dimensionamento tra il liceo “Cocito” e il liceo “Govone”, ipotesi che però non ha trovato condivisione unanime e che, inoltre, non rispetterebbe le linee guida ministeriali, superando il numero massimo di alunni fissato a 1.500, su Cuneo vi sarebbe l'accordo sull’unione tra l’Istituto “Bianchi Virginio” e l’Istituto Tecnico Economico ITC “Bonelli”, proposta condivisa da quasi tutte le sigle sindacali, dai dirigenti scolastici dei due istituti e dall’Amministrazione comunale di Cuneo”.

Per garantire equilibrio territoriale, tutela delle aree montane e salvaguardia dei servizi scolastici non sono state valutati i possibili accorpamenti di Ceva-Garessio (21 plessi, distanza massima tra i più lontani di 80 km), di Cortemilia e Bossolasco per una situazione analoga o casi come Neive e Santo Stefano Belbo, dove non vi è stata disponibilità da parte dei sindaci ad avviare una valutazione sul tema del dimensionamento scolastico nei rispettivi comuni.

La fase di concertazione di luglio si è conclusa senza che le parti coinvolte e interessate dalla misura abbiano trovato la condivisione su tutti e cinque i dimensionamenti richiesti, motivo per cui la Provincia prende altro tempo per continuare il confronto.

Baldi, infatti, illustra: “La redazione della bozza formale sarà possibile solo a valle di questo confronto territoriale, che si intende proseguire nelle prossime settimane. Attualmente, possiamo dire di avere tre proposte concrete su cui lavorare, una ulteriore in fase di valutazione nell’area saluzzese, dove Bagnolo si è resa disponibile a potenziare la scuola montana di Sanfront-Paesana. La quinta ipotesi risulta più complessa, a meno di non orientarsi ancora verso un istituto comprensivo. Tuttavia, ciò andrebbe in contrasto con la volontà del sottoscritto e delle organizzazioni sindacali di mantenere un equilibrio tra i due cicli scolastici (tre interventi sul primo ciclo e due sul secondo ciclo)”.

Ad orientare la scelta sono stati criteri precisi, da cui si è partiti, come “il numero di alunni per singolo plesso scolastico, le valutazioni emerse dal confronto con le organizzazioni sindacali, che hanno portato a includere anche: la coerenza territoriale e – conclude Baldi - il valore complessivo dell’offerta formativa”.

Sara Aschero

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