Si sono individuate moltissime opere dell’artista Francesco Russo “Buròt”, per la retrospettiva prevista nell’ottobre prossimo, proprio nella sua cittadina natale, per iniziativa del Comune, dell’associazione “Amici di Carrù” e della onlus monregalese “col. Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo”.
Nato nel 1945, ha vissuto impegnandosi in una miriade di forme d’arte, spaziando dall’olio all’acquarello, al pastello fino all’affresco, operando nella scultura ebanistica e litica, come pure nella fotografia, nella xilografia, nella litografia. All’improvviso, un pomeriggio del 10 giugno 2022, dopo un giro in bicicletta sull’Altipiano di Mondovì, ove viveva, si è appisolato, senza più svegliarsi.
All’appello lanciato dagli organizzatori hanno risposto molti collezionisti, concedendo in esposizioni nella Confraternita dei Battuti Bianchi, le più caratteristiche opere, dalle Langhe ad olio, che furono le prime sue esperienze, cogliendone l’animo profondo, alle montagne, che amò tanto, poi i Galli in legno di salice, le statue in cortecce, le foto dei montanari, le facce fatte scaturire da pietre colte nei torrenti delle alte Valli, assieme agli Arlecchini, alle grafiche che riusciva a far sgorgare con una facilità impressionante, i bastoni istoriati con incredibile originalità.
Riproduzioni fotografiche di suoi affreschi e di alcuni monumenti, tra cui quello per i Partigiani di Roburent, falciati dai nazisti, realizzato in due grandi blocchi di arenaria vicese, verranno inserite ad integrare i soggetti originali.
Resta anche un aspetto da “giallo”: Buròt aveva donato al Comune una scultura di 7 metri “Albero della cultura”, in lamine di acciaio, sistemato provvisoriamente presso la Biblioteca Civica, ma rimosso perché ritenuto pericoloso e momentaneamente posto in un magazzeno.
Non è più stato ritrovatio.








