Attualità - 11 settembre 2025, 08:48

Il Caffè Letterario di Bra alla riscoperta di Ozzy Osbourne, la leggenda dell’heavy metal

Il caos, l’autodistruzione, la rinascita e l’ultimo regalo: 190 milioni per la lotta al Parkinson

Ozzy sul trono di pipistrello al concerto di Birmingham

Ozzy sul trono di pipistrello al concerto di Birmingham

«Che la follia abbia inizio […] è il momento di tornare dove tutto è cominciato. È il mio regalo a Birmingham, ora posso morire felice».

Lo scorso 22 luglio se n’è andato Ozzy Osbourne, il musicista che inventò l’heavy metal e divenne leggenda. L’ultimo oceanico abbraccio il 5 luglio a Birmingham per il concerto epilogo dei Black Sabbath. A 76 anni, indebolito dal Parkinson, incapace di alzarsi in piedi, eppure come posseduto, pieno di energia, la voce inconfondibile, quella di sempre, unica.

La sua presenza sul palco è stata l’occasione di un’intera comunità di fare festa e abbracciarsi, con la consapevolezza che senza Ozzy nulla di tutto questo sarebbe esistito. La sua vita non è stata né sana, né facile: nato da una famiglia operaia di Aston, la futura icona dell’heavy metal fu bullizzato a scuola (da qui il nomignolo Ozzy, datogli a causa della balbuzie che gli impediva di pronunciare correttamente il suo cognome) e abusato sessualmente, quindi arrestato, fino a vari tentativi di suicidio.

Poi, la musica: tutto comincia a Birmingham, è il 1968 quando il chitarrista Toni Iommi e il batterista Bill Ward notano in un negozio di dischi l’annuncio di un cantante in cerca di band, «In possesso di amplificazione propria». Iommi si ricorda di quel ragazzo un po’ bizzarro dai tempi della scuola, non gli sta nemmeno simpatico.

Decidono di fare comunque una prova, e Ozzy introduce agli altri anche Geezer Butler, che diventerà il bassista dei Black Sabbath. I quattro danno forma a qualcosa di mai sentito fino a quel momento: l’accordatura ribassata, un suono oscuro, cadenzato, pesante, con continui riferimenti all’occulto, alla stregoneria.

Sta nascendo l’heavy metal che da allora ha fatto tanta strada fino al Back to the Beginning, 10 ore di durata e più di 55mila spettatori. Special guest: Metallica, Alice in Chains, Slayer, Pantera, Gojira, Tool, Tom Morello dei Rage Against the Machine, Billy Corgan degli Smashing Pumpkins. 

Il concerto d’addio di Ozzy è quello che ha raccolto più fondi da donare in beneficenza nella storia: più di 190 milioni di dollari per la lotta al Parkinson. E quel gesto è stato forse il suo modo più bello di salutarci.

Silvia Gullino

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