Politica - 01 ottobre 2025, 18:20

Pronto al varo il cantiere della “Rete Civica della Granda”

L’associazione politico-culturale esordirà ufficialmente martedì 14 ottobre a Cuneo nel corso di un incontro alla sala Varco. In quest’ intervista uno dei promotori, Marco Bertone, ne anticipa finalità e progetti

Marco Bertone

Marco Bertone

I partiti sono in crisi e lo spazio da questi lasciato viene occupato da associazioni politico-culturali che cercano in qualche modo di posizionarsi sullo scacchiere politico provinciale.

Dopo il Patto Civico, anch’esso prossimo alla costituzione formale (era stata annunciata per fine ottobre), ecco spuntare una nuova realtà che, partendo da Cuneo, intende irradiarsi sull’intero territorio provinciale. 

Ne abbiamo parlato con uno dei promotori, Marco Bertone. 

Bertone, dicono che da mesi lei stia lavorando, insieme ad altri, ad una nuova associazione politico-culturale. È così? Di che si tratta?

“È quasi un anno che ci incontriamo per confrontarci su idee e progetti per la nostra provincia. Da questo lavoro è nato il Cantiere verso la Rete Civica della Granda”, che presenteremo pubblicamente il 14 ottobre a Cuneo. Lo chiamiamo "cantiere" perché è un percorso in itinere, aperto e in continua costruzione, che vuole coinvolgere sempre più persone. Non è il gruppo “di qualcuno”, ma un’esperienza collettiva e aperta, nata qui, nella Granda, e senza ingerenze dall’esterno”.

Viene da obiettare: non c’era già il Patto Civico di Luca Robaldo? Qual è la differenza tra voi e i “pattisti”?

“Il Patto Civico è un’associazione che si sta strutturando e che punta ad accogliere sensibilità molto diverse tra loro. La nostra esperienza nasce invece con un’impostazione distinta: la Rete Civica della Granda è un progetto riformista ed europeista, che vuole radicarsi nel territorio e valorizzare amministratori, consiglieri e cittadini che condividono in modo chiaro questi valori. Non ci interessa la logica della contrapposizione, ma costruire uno spazio civico con identità e coerenza”.

Dopo una prima esperienza in Forza Italia, lei era approdato ad “Insieme”, il gruppo che ha avuto come riferimento l’ex presidente della Provincia Giovanni Quaglia, che ora sembra però essersi defilato dalla politica. Adesso, questa nuova iniziativa. Per fare cosa e andare dove?

“In Forza Italia ho mosso alcuni passi in una fase in cui sembrava esserci la volontà di rinnovarsi e collaborare con il governo Letta. Successivamente ho aderito ad “Insieme”, associazione a cui sono tuttora iscritto e che negli anni si è orientata sempre di più verso formazione e cultura. Molti dei valori di “Insieme” trovano spazio in questo nuovo gruppo. Alcuni di noi hanno anche l'opportunità di dialogare con Giovanni Quaglia, che resta una figura significativa e che io, personalmente, considero un interlocutore privilegiato. Vogliamo costruire un punto di riferimento stabile e coerente per il civismo riformista in provincia”.

Quale sarà l’esatta denominazione? Vi concentrerete prevalentemente su Cuneo o avete orizzonti provinciali? 

“Confermo che il nome sarà “Rete Civica della Granda”. In questa fase parliamo ancora di “cantiere” perché crediamo nei percorsi e nei processi condivisi, non in proclami calati dall’alto. È un progetto che guarda all’intera provincia, da Saluzzo a Mondovì, dal Braidese all'Albese, non solo al capoluogo”.

Si sussurra che ci siano due “padri nobili”: Francesco Balocco ex sindaco di Fossano e già assessore regionale ai Trasporti e Franco Demaria, attuale sindaco di Saluzzo. C’è anche Giovanni Quaglia nel Pantheon?

“Non ci sono “padri nobili”: ci sono persone che stimiamo e che rappresentano punti di riferimento. In vista dell’incontro del 14 ottobre, dove parleremo di mobilità e trasporti, abbiamo chiesto consiglio a Francesco Balocco, che da ex assessore regionale in questo settore si è dimostrato disponibile e ci ha dato consigli preziosi. Anche Franco Demaria ha partecipato a diversi nostri incontri. Per alcuni la storia di Giovanni Quaglia rappresenta un riferimento significativo, così come per altri lo è l’esperienza del gruppo Monviso in Movimento, con Valmaggia come punto di riferimento altrettanto importante. Sono sensibilità diverse, ma legate da valori comuni, che definiscono in modo chiaro lo spazio civico e politico che vogliamo rappresentare”.

Altri sindaci o amministratori? 

“Siamo ben radicati a Cuneo, Saluzzo e Fossano. Nel Braidese si è formato un gruppo entusiasta che unisce esperienza (come quella dell’ex assessore provinciale Rosciano) e nuove energie. A Savigliano abbiamo già svolto un paio di incontri, mentre nel Monregalese e nell’Albese la situazione è ancora in costruzione: anche lì stanno nascendo contatti e relazioni che potranno diventare parte integrante del progetto. Ogni zona ha le sue peculiarità che cercheremo di valorizzare, condividendo buone pratiche. Sappiamo che in alcuni Comuni i nostri amministratori sono in maggioranza e in altri all’opposizione, ma sempre con lo stesso spirito civico. L’incontro di Cuneo di metà ottobre sarà l’occasione per riunire i volti e le storie che contribuiscono a questo percorso”.

Tra un anno si vota per la Provincia e nel 2027 c’è un’importante tornata elettorale amministrativa che riguarda vari centri nel Cuneese; poi, nello stesso anno, le politiche. Come guardate a questi prossimi traguardi? 

“Il nostro obiettivo non è guardare a una singola scadenza elettorale, ma costruire nel tempo uno spazio civico riformista ed europeista, radicato nella Granda. Vogliamo essere un punto di riferimento solido per amministratori, consiglieri e cittadini che sentono la necessità di un progetto chiaro, coerente e libero da ingerenze esterne. Le elezioni, certo, sono tappe importanti, ma prima di tutto vogliamo rafforzare questa rete e spiegare bene il percorso che abbiamo avviato. Lo faremo insieme”.

Un’ultima curiosità, Bertone: la vostra nuova creatura si può definire di centrosinistra o questa definizione vi sta stretta? 

“Noi ci definiamo un gruppo civico riformista ed europeista. Non amiamo le etichette tradizionali perché rischiano di semplificare troppo e ingabbiare. Il nostro spazio politico e valoriale è però molto chiaro: vogliamo radicarci nella provincia di Cuneo con coerenza e identità, offrendo un punto di riferimento a chi condivide i nostri valori e il nostro metodo. Su questo ci confronteremo meglio durante la presentazione di martedì 14 ottobre a Cuneo alla sala Varco alle ore 21”. 

Cosa succederà nello specifico quella sera?

“Parleremo prima di mobilità e trasporti, poi presenteremo pubblicamente il gruppo “Cantiere verso la Rete Civica della Granda” e il nostro manifesto dei valori”.

Giampaolo Testa

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