Attualità - 30 ottobre 2025, 12:45

A Cuneo botta e risposta su Cascina Vecchia. Boselli: “Non sapete cosa fare”, Clerico: “Ne parleremo in Commissione”

L’antico e prestigioso edificio alle porte del capoluogo torna a far discutere dopo lo scioglimento consensuale del contratto di concessione tra il Comune e il privato - l’Open Baladin srl - che ha rinunciato alla gestione ancor prima di avviare l’attività

Cascina Vecchia dall'alto

Cascina Vecchia dall'alto

Gli ultimi anni di Cascina Vecchia sono stati piuttosto travagliati. L’antico e prestigioso edificio alle porte di Cuneo, nella frazione di San Rocco Castagnaretta, che accoglie chi arriva dalla Francia, è uno dei pochi esempi rimasto in città, e forse nel Nord Italia, di struttura originale risalente a metà del 1400. La sua realizzazione, tipica dell’architettura rurale, è già documentata nel 1445. Abbandonata per molti anni, l’Amministrazione del sindaco Borgna ha deciso di rimetterla in sesto, con l’obiettivo di farla diventare un punto di riferimento per le iniziative culturali, e non solo, legate alle tradizioni del luogo. 

Utilizzando, in buona parte, le risorse messe a disposizione dallo Stato con il Bando Periferie, integrate da fondi comunali. I lavori, per una spesa inizialmente prevista in 2.255.000 euro, sono stati affidati alla Fantino Costruzioni di Cuneo che ha aperto i cantieri nel febbraio 2020. Tempo per chiuderlo, 455 giorni. Ma l’emergenza Covid ha costretto quasi subito, prima a sospendere e poi a rallentare l’intervento. Inoltre, la difficoltà a reperire i materiali edili durante la pandemia ha fatto lievitare i costi imponendo al Comune di finanziare le opere con ulteriori 300.000 euro. 

Intanto, nel 2022, era stata sottoscritta con Open Baladin srl, che già aveva e ha in gestione la Tettoia Vinay nell’ex piazza Foro Boario, il contratto di concessione per occuparsi anche di Cascina Vecchia.  Un accordo, poi, ulteriormente modificato nel 2024. Ma il privato, che avrebbe dovuto investire una cifra attorno ai 600.000 euro per adattare l’edificio alle proprie esigenze operative, il 29 maggio 2025, ancora prima di iniziare l’attività, ha rinunciato all’impegno assunto. Nel giugno scorso Comune e Open Baladin hanno raggiunto l’intesa per uno scioglimento consensuale del contratto, in cui sono state previste la riconsegna immediata dell’immobile all’Ente pubblico e la rinuncia alla restituzione dei canoni già versati e della garanzia inserita nell’accordo. Per un totale di 60.000 euro. E così, nonostante le forti attese della città di poter sperimentare un fermento di iniziative in Cascina Vecchia, il percorso di utilizzo della struttura si è bloccato.

Le contestazioni

La vicenda viene di nuovo portata alla ribalta da alcuni consiglieri comunali di minoranza.  Giancarlo Boselli (Indipendenti): “Malgrado le rassicurazioni nei mesi passati dell’assessora alla Cultura, Cristina Clerico, che ha la competenza su questa operazione, di portare in tempi brevi proposte concrete, Cascina Vecchia è sempre abbandonata e in attesa di soluzioni. L’assessora non ha la minima idea di cosa fare. La vicenda sta preoccupando sempre di più gli abitanti della frazione di San Rocco Castagnaretta e l’intera comunità cuneese. A oggi risulta evidente il fallimento del progetto. Anche perché ci sono dei lavori ancora da completare”.

Beppe Lauria di Lauria Lista Civica pone l’attenzione sul fatto che “nella concessione non era prevista l’uscita del gestore, portando a ulteriori complicazioni giuridico-amministrative. Sono passati inutilmente dei mesi e, sulla vicenda, non si sa a che punto siamo”.

Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni: “Abbiamo sempre espresso dubbi sullo scarso ruolo avuto dal Comune nella governance di questo fabbricato. Non è che trovato il gestore si risolva la vicenda. Infatti, come è accaduto, quando il gestore si occupa di ristorazione, degli altri aspetti, se i conti non tornano, non gliene importa nulla. E il Comune si è trovato in braghe di tela”.

L’assessora Clerico

L’assessora Cristina Clerico articola la risposta ai consiglieri su più fronti. Sottolineando: “La struttura è stata recuperata in modo puntuale e i lavori sono terminati sulla base del progetto appaltato. I modelli attuali di gestione del patrimonio prevedono una regia e una concertazione costante e continua tra l’Ente proprietario dell’immobile e il privato che andrà ad occuparsene. In modo da ottenere la migliore valorizzazione possibile degli spazi pubblici interessati e non una rigida contrapposizione degli obiettivi da raggiungere. Così è stato fatto nella precedente concessione”.

E ancora: “Il contratto con il gestore si è risolto a fine giugno in modo consensuale. La rinuncia alla gestione da parte del privato ci ha insegnato cosa non fare più. Insieme all’assessore e agli uffici del settore Patrimonio stiamo valutando anche questo aspetto, con tutti i contenuti formali e le procedure da inserire nella nuova concessione”.

Sull’utilizzo futuro di Cascina Vecchia: “L’obiettivo rimane sempre quello di recuperare le funzioni di incontro, commercio, scambio, valorizzazione culturale e della narrazione di tutto ciò che riguarda il rapporto dell’uomo con la terra. Parlare, cioè, di sostenibilità e di nuove generazioni”.

I prossimi passi: “Entro la fine del mese di novembre convocheremo la Commissione.  La parte tecnica e, soprattutto, quella politica della Giunta, porteranno al tavolo le indicazioni come quadro di cornice che poi andremo a colorare tutti insieme. Cascina Vecchia è recuperata, è sana e attende di trovare un nuovo concessionario”.     

Sergio Peirone

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