Sarà presentato sabato 15 novembre alle 20:45 a La Casa delle Idee di Villar San Costanzo (in via IV Novembre n°1) il nuovo romanzo di Valeria Camosso, "Al riparo nell’orto", edito da Nerosubianco.
Un’opera, a metà tra il genere giallo e il rosa, in cui le dinamiche familiari e affettive si intrecciano in un confronto serrato tra città e montagna, adolescenza e maturità.
Durante la serata, l’autrice dialogherà con Ermanno Giraudo, le letture saranno a cura di Enrico Gallo, con l’accompagnamento musicale del Civico Istituto Musicale “G. Donadio” di Dronero.
Oltre alla direttrice Rosmarie Braendle, suoneranno le violiniste Vittoria Maria Bianco e Marilù Gertosio.
La serata, ad ingresso libero, si concluderà con un brindisi alla lettura.
L’uscita del libro è stata anticipata da un booktrailer, un breve videoclip, molto condiviso sui social, realizzato da Davide Giordano, marito dell’autrice.
Giordano, geografo e pilota di elicotteri, è da sempre appassionato di video-documentari dedicati alla ricerca storica e alla cultura locale, e ha voluto accompagnare il romanzo della moglie con un progetto visivo denso di suggestioni e atmosfere montane.
Valeria Camosso, originaria di Envie, in Valle Po, ma residente da anni a Villar San Costanzo, in Valle Maira, è laureata in Economia e attualmente è responsabile finanziaria del Comune di Villar San Costanzo.
Coltiva da sempre la passione per la scrittura: nel 2010 ha pubblicato con Fusta Editore il romanzo ‘Il mio mondo in una lettera’, con prefazione di Federico Moccia, mentre nel 2006 ha vinto il Premio Cimitile con ‘Lungo le acque del Po’.
È inoltre autrice di poesie e racconti, molti dei quali ambientati sulle montagne del Cuneese, tra cui ‘Il Sesto Vizio’, uno dei vincitori del concorso letterario ‘Giallovalle’ lo scorso marzo.
Come nasce “Al riparo nell’orto”? Da dove arriva l’idea di questa storia che unisce mistero e sentimento?
“‘Al Riparo nell’orto’, come tutti i miei scritti, nasce da un’ispirazione improvvisa, da un singolo particolare che mi colpisce e su cui, poi, la mia innata tendenza a fantasticare costruisce una storia articolata. In questo caso di ispirazione è stata una persona speciale che ho incontrato e che è finita, come annotazione, sul mio quaderno degli appunti. Da lì è nato un intreccio che è diventato via via più complesso, per assomigliare un po’ alla vita, dove sono sempre presenti i sentimenti e dove non mancano neanche piccoli o grandi misteri.”
Il romanzo si muove tra giallo e rosa: come ha trovato l’equilibrio tra indagine e introspezione emotiva?
“Il fatto di mescolare due generi letterari come giallo e sentimentale risponde a una mia precisa inclinazione: da un lato sono infatti un’inguaribile e romantica ottimista, dall’altro però le storie troppo sdolcinate mi annoiano, mentre i misteri mantengono desta la mia attenzione. Ho cercato di scrivere quel che mi piacerebbe leggere: una storia ricca di suspence, ma nella quale ci sia lo spazio per l’introspezione e la scoperta di sentimenti importanti. Spero di esserci almeno in parte riuscita!”.
Nel suo racconto emerge un profondo amore per la montagna, ma parte della storia è ambientata in una grande città, con tutte le sue contraddizioni. Possiamo dire che “Al riparo nell’orto” promuove un confronto tra i due ambienti dal quale la montagna esce vincitrice?
“Amo moltissimo la montagna e vi sono profondamente legata, molte volte mi è di ispirazione e frequentarla mi dà sempre pace. Sono affezionata in particolare alla Valle Po dalla quale provengo e alla Valle Maira nella quale vivo. Per questo nel libro non ho voluto dare una collocazione precisa all’ambientazione, prediligendo un generico confronto/scontro tra montagna e ambiente urbano. È un confronto che non vuole essere giudizio, sebbene io propenda naturalmente verso l’ambiente rurale e montano. Volevo semplicemente sottolineare la differenza negli stili di vita, alla quale sottende però una similitudine nei sentimenti, nelle paure, nelle speranze. Insomma, alla fine tutto il mondo è paese”.
Dopo ‘Lungo le acque del Po’ e ‘Il mio mondo in una lettera’, cosa rappresenta per lei questo terzo romanzo e in che modo la recente vittoria al concorso ‘Giallovalle’, con il racconto ‘Il Sesto Vizio’, ha influenzato il suo percorso e la sua scrittura?
“Vedere pubblicato questo mio terzo romanzo è una grande soddisfazione, soprattutto perché dalla pubblicazione di ‘Il mio mondo in una lettera’ sono passati diversi anni. Non che abbia smesso di scrivere, nel frattempo, ma i molti cambiamenti nella mia vita, principalmente un’importante svolta professionale, hanno catalizzato altrove le mie energie e la pubblicazione di un libro ne richiede davvero tante! Per questo ringrazio l’editrice Sabrina Ferrero di Nerosubianco Edizioni, che ha avuto fiducia in me e nella mia storia e ha investito anche le sue energie! L’incontro con Sabrina è stato la felice conseguenza della mia partecipazione e selezione tra i dieci vincitori al concorso letterario ‘Giallovalle’. Questo concorso mi ha portato molta fortuna”.
Sta già lavorando a un nuovo progetto letterario? Possiamo aspettarci un ritorno al giallo o una direzione diversa?
“Scrivere fa parte della mia vita e c’è sempre qualche progetto letterario in ballo. Di solito più di uno! Al momento, ad esempio, sto lavorando a una storia famigliare che non rientra nel genere ‘giallo’, pur riservando qualche sorpresa. Altre idee più prettamente ‘poliziesche’ fanno comunque capolino tra i miei appunti!”.
Dal punto di vista dello stile, cosa cerca quando scrive i suoi libri: emozionare, far riflettere o sorprendere il lettore?
“Mi piacerebbe fare un po’ tutte queste cose, anche se sicuramente non è facile. Mi accontento di intrattenere il lettore, di fargli un po’ (spero) di buona compagnia mentre scorre le mie pagine”.
Se dovesse riassumere ‘Al riparo nell’orto’ in tre parole, quali sceglierebbe?
“Rifugio, tempesta, rinascita. Sandra, la protagonista, si rifugia in un illusorio equilibrio. Una tempesta si abbatte sul suo mondo (nel libro è descritto anche fisicamente un violento temporale). Una nuova stabilità viene raggiunta, ma si tratta di un equilibrio dinamico, una vera e propria rinascita”.





