C’èstato un momento, entrando nelle sale del Castello di Grinzane Cavour, in cui la storia sembra lasciare spazio al futuro. È successo questa mattina, quando ricercatori, medici sportivi e professionisti provenienti da diversi centri specialistici italiani e internazionali si sono ritrovati qui per l’Annual Scientific Conference “New Trends in Sports Rehabilitation in the Era of Artificial Intelligence”, appuntamento patrocinato dalla FIMS – International Federation of Sports Medicine.
Il cuore della giornata è stato il confronto su ciò che l’intelligenza artificiale sta già cambiando nel modo di comprendere il corpo umano: diagnosi più veloci, riabilitazioni personalizzate, sistemi predittivi capaci di anticipare il rischio di infortunio, tecnologie wearable in grado di monitorare parametri un tempo inaccessibili.
Nel suo saluto istituzionale, il presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Luigi Icardi ha ricordato “l’importanza di sostenere percorsi di aggiornamento scientifico che pongano il Piemonte al centro dell’innovazione in ambito sanitario, favorendo la collaborazione tra istituzioni, ricerca e professionisti del settore”. Un messaggio che ha introdotto un programma denso di contributi e prospettive.
Ad aprire i lavori, il presidente del Congresso Ugo Riba insieme al Prof. Fabio Pigozzi, Presidente FIMS e Prorettore dell’Università di Roma “Foro Italico”. È stato proprio Pigozzi a firmare la Lectio Magistralis che ha tracciato i confini del prossimo decennio: l’evoluzione della medicina dello sport olimpica, l’utilizzo delle tecnologie wearable, l’impatto dei sistemi predittivi nella prevenzione degli infortuni.
A seguire, gli interventi di Enrico Frascari, dedicato alla storia e alle traiettorie future dell’IA nei contesti clinici; del Dr. Daniele Mozzone, Direttore Medico del Torino FC, che ha portato la testimonianza diretta dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella gestione quotidiana degli atleti; del Dr. Cristiano Eirale (Aspetar – Qatar), voce autorevole nel panorama internazionale; e del Prof. Giuseppe Massazza (Università di Torino), che con “Predict to Prevent” ha definito il potenziale dei sistemi predittivi come nuova frontiera della riabilitazione.
Dalla conferenza è emersa una visione comune e sempre più condivisa: la medicina dello sport sta virando verso un modello predittivo e personalizzato, in cui l’intelligenza artificiale non sostituisce la competenza clinica, ma la amplifica. Un equilibrio nuovo, costruito su dati, esperienza, capacità interpretativa e tecnologie avanzate, con l’obiettivo di migliorare la salute e la performance degli atleti.






