Attualità - 12 dicembre 2025, 16:44

Targhe della memoria, se ne prenderà cura il Comune di Saluzzo

Sono 21 le placche commemorative poste davanti alle case di ebrei che non sono tornati e formano il percorso della memoria: "Perchè il ricordo di cittadini saluzzesi ebrei sterminati nei campi di concentramento non svanisca".

Il passaggio di consegne per la cura delle targhe della memoria a Saluzzo

Il passaggio di consegne per la cura delle targhe della memoria a Saluzzo

"Per anni Piera Carena e Sandro Capellaro hanno custodito con dedizione le “Tracce del ricordo”: piccole placche incastonate nei marciapiedi che segnano i luoghi dove vivevano gli ebrei saluzzesi deportati dai nazi-fascisti. Un lavoro silenzioso, fatto di memoria e rispetto, che ha permesso a queste pietre di parlare ancora", afferma la vicesindaca di Saluzzo Francesca Neberti.

Dopo il passaggio formale di consegne, avvenuto ieri, giovedì 11 dicembre, sarà il Comune ad occuparsi delle 21 targhe incastonate a costruire il percorso della memoria in città. 

Al passaggio di consegne ieri mattina era presente, insieme alla vicesindaca Neberti, anche il presidente del Consiglio comunale Andrea Momberto.

Il  Comune si prenderà cura delle piccole placche per rendere visibile e comprensibile una tragedia che ha colpito famiglie che vivevano nel cuore della città, come tante altre, fino al giorno in cui furono catturate, deportate e non tornarono più. "Per non dimenticare i nomi e le vite di questi cittadini saluzzesi che hanno camminato per le nostre stesse vie e che sono stati trascinati via dalla crudele e disumana bufera nazi-fascista. Un gesto di responsabilità collettiva per non lasciare che il ricordo svanisca".

Anche il totem a candelabro all'inizio via Deportati ebrei sarà temporaneamente rimosso, per pulizia e ristrutturazione, danneggiato anche dall’uso improprio come portabici. Sarà riposizionato a gennaio, mese in cui ricorre la Giornata della Memoria.

"Le targhe - ricordano Piera e Sandro Capellaro -  furono inaugurate nel 2009 ed erano frutto dell'iniziativa congiunta dell'Associazione Giorgio Biandrata, in collaborazione fattiva con l'allora Istituto d'Arte Bertoni, dato che materialmente la realizzazione delle Tracce è frutto dell'attività scolastica e laboratoriale degli studenti e delle studentesse, dopo una preparazione e un importante approfondimento storico della professoressa Adriana Muncinelli, che è anche autrice del testo riportato sulla bacheca-candelabro all'inizio della via Deportati Ebrei. E anche grazie alla significativa collaborazione del Comune di Saluzzo, alla consulenza dell'Istituto Storico della Resistenza di Cuneo". 

Sono 21 le targhe a ricordo dei saluzzesi ebrei uccisi al Auschwitz, la più giovane è Amelia Levi di 17 anni, sorella di Isacco Levi, che per anni ha portato avanti il ricordo e la memoria della Comunità Ebraica Saluzzese. 

La maggior parte di queste persone furono rinchiuse nel Campo di Concentramento di Borgo San Dalmazzo tra il dicembre 1943 e il gennaio 1944 e il 15 febbraio 1944 furono trasportati prima al campo di Fossoli di Carpi e poi ad Auschwitz. Alcune furono ancora arrestate nei mesi successivi, fino al 24 aprile 1944 e trasportate prima alle Carceri Nuove di Torino (dove incontrarono Lidia Beccaria Rolfi), poi a Fossoli e infine ad Auschwitz. 

Molto importante anche il contributo storico e la dedizione dell'ingegnere Beppe Segre, cittadino onorario della Città di Saluzzo, il suo impegno verso le nuove generazioni e la cura costante della Sinagoga di Saluzzo. Sandro Capellaro, dell'Associazione Biandrata, allora aveva curato operativamente tutto il progetto. 

VB

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU