Eventi - 16 dicembre 2025, 14:23

Slow Food Bra invita alla Tombola alimentare per dire benvenuto al 2026

Appuntamento il 29 dicembre alle ore 20.30 al Polifunzionale G. Arpino. Iscrizioni aperte

In foto la passata edizione della Tombolata di Slow Food Bra

In foto la passata edizione della Tombolata di Slow Food Bra

Dopo il successo della cena di presentazione della Guida Slow Wine 2026, iscrizioni aperte per la “Tombola alimentare” all’insegna del buon gusto, del divertimento e dell’impegno sociale, organizzata da Slow Food Bra.

L’appuntamento con la fortuna è lunedì 29 dicembre alle ore 20.30 presso il Polifunzionale G. Arpino di Bra (Largo della Resistenza, 15), pronto a trasformarsi in un paese dei balocchi, aspettando di passare dal terno alla quaterna, alla cinquina e... infine alla tombola.

Ormai è una consolidata tradizione alla quale si partecipa con entusiasmo, perché la tombola, momento di unione e di svago, è un vecchio gioco che vanta un sacco di appassionati.

Chi infatti non conosce la tombola? Chi non ha passato tanti momenti di divertimento insieme a famigliari e amici, nella speranza che la propria cartella fosse la prima ad essere completata?

Il montepremi vedrà in palio una macchina da caffè automatica e tanti altri premi gustosi per tutti, gentilmente offerti dai produttori del Mercato della Terra e dagli esercizi commerciali di Bra aderenti all’iniziativa.

Ma come sempre la principale importanza della manifestazione riguarda la beneficenza con il ricavato che sarà devoluto alle borse di studio dell’UNISG e alla costruzione di un pozzo per l’acqua nel villaggio di Ireda Boke, in Uganda.

Ingresso aperto a tutti, ma posti limitati, perciò affrettatevi e prenotate al numero 338/6403920 (Mauro Cortassa) o tramite mail mauro.cortassa.mil@tin.it, ricordandovi che durante la serata sarà possibile aderire a Slow Food o rinnovare la tessera. Ci si diverte e si fa del bene. Meglio di così!

Curiosità

La tombola con cui giochiamo oggi deriva dalla tombola napoletana e dal gioco del lotto. È nata nel 1734, circa tre secoli fa, per merito di una lite tra il re di Napoli Carlo III di Borbone e il frate domenicano Gregorio Maria Rocco.

All’epoca, il gioco d’azzardo del lotto era molto diffuso e la volontà del re era di renderlo legale per guadagnare, traendo beneficio dalle scommesse del popolo. Il frate era invece contrario, perché pensava che la legalizzazione avrebbe allontanato i fedeli dalla preghiera. Ebbe la meglio il re, ma dovette cedere al frate, concordando la sospensione del gioco nelle festività natalizie: i napoletani però non erano d’accordo e cominciarono a giocare di nascosto in casa in famiglia, proprio nelle festività.

Vennero così inventate le cartelle, mentre i 90 numeri del lotto vennero impressi in cilindri di legno e riposti in un cesto di vimini, il “tombolo”, in quanto la sua forma ricordava appunto il tombolo, uno strumento antico utilizzato per creare i merletti e i pizzi. E da lì prese il nome di “tombola”, continuando così la tradizione del gioco in famiglia.

Silvia Gullino

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