Il consigliere comunale di opposizione a Cuneo, Paolo Armellini (Indipendenti), ha portato all’attenzione dell’Assemblea municipale lo stato di degrado in cui versa l’edificio degli ex Bagni pubblici di via Vittorio Amedeo: fabbricato di 440 metri quadrati distribuiti sul piano seminterrato, quello rialzato e il primo e con una superficie totale scoperta e coperta disponibile di 1840 metri quadrati. Costruito nel 1922, iniziò a funzionare nel 1923 e come si diceva un tempo era “presidio di salute e di igiene”.
Ha affermato Armellini: “Non è ammissibile che un fabbricato, architettonicamente di pregio e che presenta numerosi elementi decorativi neoclassici, si trovi da anni in condizioni di abbandono. Essendo in una posizione centrale, a due passi da piazza Galimberti, se opportunamente riqualificato, potrebbe diventare un Centro di Incontro per gli anziani in quanto risponderebbe bene alle esigenze di chi è più avanti con gli anni di ritrovarsi e partecipare alla vita comunitaria ricca di diverse attività ricreative. Chiedo di attualizzare delle idee progettuali, per inserire il fabbricato tra i destinatari di possibili finanziamenti”.

(Il consigliere Paolo Armellini)
La proposta ha sollevato la discussione in Consiglio, attivando altri possibili utilizzi dell’edificio e dell’area.
Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia), già promotore di una richiesta di recupero del luogo nel settembre 2022, ha ricordato che il Fondo per l’Ambiente Italiano (Fai) e la Cassa Edile avevano presentato delle ipotesi di uso degli ex Bagni. Ma i percorsi non si era poi tradotti in soluzioni concrete.

(Il consigliere Claudio Bongiovanni)
Flavia Barbano, a nome del gruppo di maggioranza Centro per Cuneo, si è detta contraria al progetto di Centro d’Incontro. Sottolineando: “Gli anziani sono cambiati e, ora, vanno molto meno a chiudersi in questi posti perché sono più attivi rispetto a 50 anni fa”.
Quindi. ha lanciato un’altra proposta: “In quegli spazi bisogna promuovere qualcosa che attiri le persone in città. Pensiamo ad esempio alle Terme, come i QC Spa Torino. Nel nostro caso avrebbero anche un filo conduttore con la precedente destinazione di Bagni pubblici. La sostenibilità economica, essendo alti i costi di gestione e di manutenzione della struttura, potrebbe essere data da un percorso di partenariato pubblico-privato”.
Franco Civallero di Forza Italia ha spiegato che all’inizio degli Anni Duemila aveva chiesto al Comune di destinare la struttura a sede del movimento di volontariato della Misericordia. Allora, gli avevano risposto picche. In Consiglio è speso affinché diventi Sala del commiato. “Perché - ha detto - se ne parla da tempo, ma non si è ancora trovato un luogo pubblico dove celebrare il rito funebre”.

(Il consigliere Franco Civallero)
Le conclusioni le ha tratte l’assessore al Patrimonio, Alessandro Spedale. “Quando ero responsabile della Cultura - ha osservato - ero stato contattato da molte Associazioni per l’utilizzo del luogo. Però, non siamo mai riusciti a trovare una quadra in quanto, oltre a dover rispettare i vincoli imposti dalla Soprintendenza, serviva un intervento di recupero pesante dal punto di vista economico. I bandi a cui abbiamo partecipato hanno finanziato altri interventi, ma non quello sugli ex Bagni pubblici”.
Quindi, sul futuro dell’edificio: “Da parte nostra c’è la massima attenzione, ma dobbiamo trovare i finanziamenti regionali, nazionali o europei che consentano di progettare e realizzare il recupero dell’immobile. Ci stiamo lavorando con gli Uffici. E sulla destinazione degli spazi sottolineo che deve essere molto attenta in termini di sostenibilità economica e sul modello di utilizzo per non dover poi fare marcia indietro dopo alcuni anni”.





