Attualità - 22 dicembre 2025, 07:49

Donata un'opera trecentesca di Barnaba da Modena alla città di Alba

La Madonna col Bambino va ad arricchire così l patrimonio artistico del Comune

La Madonna col Bambino di Barnaba da Modena

La Madonna col Bambino di Barnaba da Modena

Da Italia Nostra riceviamo e pubblichiamo:

Il 12 dicembre scorso in Municipio s’è tenuta una conferenza pubblica esplicativa dell’effettuata donazione di un’opera trecentesca dell’artista Barnaba da Modena (notizie dal 1361 al 1383) alla Città di Alba. 

Come reso noto, tale dipinto (Madonna col Bambino o Madonna del latte), donato dalla dott. Giovanna Carina Bergui, viene ad arricchire ulteriormente il patrimonio artistico del Comune. Sottolineando il fatto positivo della circostanza, questa Sezione di Italia Nostra esprime soltanto alcune considerazioni.

Innanzitutto va ribadito che la presenza del dipinto in questione nella collezione degli eredi Bergui ad Alba era nota almeno dal 1939 per l’esposizione nell’importante mostra “Gotico e Rinascimento in Piemonte” allestita a Torino a cura di Vittorio Viale, poi dal 1996 allorché venne pubblicato da Elena Rossetti Brezzi in un saggio del volume “Primitivi piemontesi nei Musei di Torino” edito a cura di Giovanni Romano. 

Tali circostanze hanno sempre confermato la proprietà privata (da Giacomo Bergui), ma senza chiarire la destinazione originaria dell’opera, che è rimasta incerta, con un’improbabile ipotesi di una sua collocazione nella chiesa conventuale di S. Domenico ad Alba (finora non attestata da alcun documento). Invece è ben nota quella dell’altro dipinto (datato 1377) dello stesso artista gotico, che è osservabile nella chiesa albese di S. Giovanni Battista (pubblicato ultimamente in un volume su quella chiesa parrocchiale, edito nel 2020). Quindi, occorrerebbero ulteriori ricerche archivistiche. 

Altra questione concerne il necessario restauro dell’opera donata, già oggetto di un lavoro di ripristino effettuato negli anni ’30 del Novecento a Torino. L’esigenza di un’accurata operazione tecnica è nota (con previsione di un impegno finanziario di circa € 40.000). Con tale intervento, da svolgere anche impiegando specifiche tecnologie d’indagine, potrà pure evidenziare le parti eventualmente ritoccate nel tempo passato, distinguere meglio la qualità trecentesca della pittura, oltre all’esecuzione del restauro effettivo.

Resta pure da stabilire dove sarà collocata idoneamente l’opera a lavoro ultimato. Si prospetta il salone del Consiglio nel Municipio, dove già sono esposti dipinti di notevole rilevanza artistica. Tuttavia è una scelta che andrà ponderata con specifica attenzione.

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