Chi ha ricordi materiali, foto, testimonianze su "Amleto Bertoni, maestro dell’artigianato saluzzese" potrà ancora condividerli nella mostra celebrativa a lui dedicata in occasione dei 150 anni della nascita, aperta al pubblico (sabato 20 dicembre) presso l’archivio contemporaneo Ar.co. nella Castiglia.

Il percorso espositivo ha la finalità di essere partecipato dalla cittadinanza, che dopo una call dell'Ufficio Culturale del Comune dell'autunno scorso, ha fornito numerosi ricordi sul prestigioso personaggio, emiliano di origine, saluzzese di adozione. Materiali che con quelli d'archivio, lo presentano ora visivamente, facendolo riscoprire a 360 gradi come mecenate, imprenditore di un comparto che ha lasciato la sua traccia nel mondo dell'arredamento e del mobile in stile, come cittadino e uomo pubblico che ha avuto un peso importante nella comunità, in vita e dopo la morte, grazie ai suoi lasciti e alla sua eredità morale.

Del Cavalier Bertoni, dalle numerose onorificenze e attestati di merito, la mostra evidenzia l'imprenditorialità, oltre all’amore per l’arte, già nel genoma di famiglia, la lungimiranza, il senso della formazione professionale legata a quella umana , la gerenosità e la cordialità.
Amava festeggiare insieme ai suoi dipendenti o agli amici i compleanni e molte ricorrenze, come viene presentato nella carrellata di scatti. Portò a Saluzzo grandi personaggi, come il re d’Italia alla prima Mostra d’Antiquariato e d’Artigianato che inaugurò in città nel 1927.

Nel percorso alla Castiglia, anche uno spazio di fotografie d'archivio su cui tutti sono invitati a scrivere e indicare luoghi, volti conosciuti nelle foto.
" Speriamo che visitando la mostra altri saluzzesi superino la riservatezza, e condividano con ArCo i propri ricordi di Amleto Bertoni" ha auspicato il presidente del Consiglio Andrea Momberto, all'inaugurazione con il sindaco Demaria,la giunta e l'assessora alla Cultura Attilia Gullino sottolineando la finalità dell’Archivio Contemporaneo: quella di conservare la memoria per le generazioni future dei saluzzesi e implementarla continuamente.
"Numerosi sono i materiali pervenuti. Arrivano da alcuni ex- dipendenti ancora in vita o da figli e nipoti – spiega Daniela Grande dell'Ufficio Cultura – si tratta di una documentazione preziosa contribuisce a “narrare” la vita di Amleto Bertoni attraverso il punto di vista di chi lo aveva conosciuto lavorando nella sua azienda”.
Tra coloro che lo conobbero anche Elso Banchero, già presidente della Fondazione Bertoni nei primi anni del 2000 e facente parte del gruppo di persone che ha inventariato la sua proprietà aziendale e la sua dimora, organizzando negli anni passati alcune mostre. Banchero ebbe rapporti di lavoro con la Casa d’Arte in via Griselda dove Bertoni insegnò il mestiere a numerosi giovani del vicino orfanotrofio Gianotti, i quali diedero poi vita al comparto artigianale saluzzese.

"Sono nato a pochi metri dalla sua azienda, ne sentivo la sirena, vedevo il via vai dei ragazzi del Gianotti con il grembiule. Lui aveva l’appartamento collegato all’azienda e in alcune occasioni, l'ho visto uscire con lo sguardo serio. Gli operai ne avevo soggezione, perchè era severo e pretendeva, ma era anche molto cordiale e rispettoso verso di loro".
Nei ringraziamenti, verso chi ha aiutato il personale dei Servizi culturali e dell’Archivio storico del Comune di Saluzzo nella selezione del materiale raccolto, sono stati citati Lorenzo Baravalle, Carlo Bessone, Roberta Chitarrini e Banchero per il supporto nell’allestimento.
Chi avesse altro materiale per la mostra può contattare gli uffici culturali del Comune.
La mostra sarà visitabile in Castiglia fino a domenica 25 gennaio, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.





















