Curiosità - 23 dicembre 2025, 08:21

Simboli del Natale: la stella cometa, il “navigatore dei Magi” che guida alla Natività

La sua immagine non nasce col Vangelo, bensì con Giotto. Fu lui a dipingerla per la prima volta

Giotto, Adorazione dei Magi, Cappella degli Scrovegni a Padova

Giotto, Adorazione dei Magi, Cappella degli Scrovegni a Padova

«Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo» (Vangelo di Matteo 2,1).

Uno dei simboli del Natale è senza dubbio la stella cometa. La mettiamo in cima all’albero di Natale e sul tetto della capanna del presepe, dove si trovano Giuseppe, Maria e il Bambino Gesù.

Ma come mai è diventato un segno della nascita di Gesù? E perché la ritroviamo nel presepe? Andiamo con ordine.

Come tutti sappiamo, la stella cometa ha condotto i Re Magi da Gesù Bambino per l’adorazione. La presenza di una stella è attestata fin dall’Antico Testamento, nelle profezie di Balaam, quale simbolo della venuta del Messia, ma in nessun testo è citata la “cometa” con la sua lunga coda di luce.

Chi parlò per primo dell’astro luminoso fu Origene di Alessandria, un apologeta del cristianesimo, nel III secolo. Dopo, nel VII secolo, Giovanni Damasceno scrive che la stella apparsa ai Magi non poteva che essere una cometa.

Giotto e la Stella Cometa

È stata un’opera di Giotto a consolidare nel popolo la credenza della stella cometa. Infatti, nella sua Adorazione dei Magi, che si trova nella Cappella degli Scrovegni di Padova, l’artista raffigura, per la prima volta, l’astro di cui parla il Vangelo di san Matteo come cometa.

Da allora, nelle raffigurazioni sacre o popolari del presepe, sarà quasi sempre presente una cometa con la sua caratteristica lunga coda, simbolo di salvezza, luce e speranza.

Prima di Giotto, altri artisti, sempre ispirandosi al testo evangelico di Matteo, avevano raffigurato la Natività, inserendo nel cielo una semplice stella.

Ma perché Giotto mise la coda a questa stella cometa? Secondo gli storici dell’astronomia, la scelta della cometa da parte di Giotto fu probabilmente ispirata dal fatto che l’artista fu testimone dello spettacolare passaggio della cometa di Halley nel 1301.

Stella cometa o no, qual è la verità?

Secondo altri astronomi invece la stella di Gesù non fu una cometa vera e propria. Le comete sono infatti fenomeni di breve durata, originati da corpi celesti che passano vicino alla nostra atmosfera a grande velocità: questo fatto le rende completamente inadatte sia ad essere seguite per giorni, come secondo la tradizione fecero i Re Magi, sia a fermarsi poi in un certo punto del cielo, in corrispondenza del luogo dove nacque Gesù.

Allora, bisogna pensare che forse in quel momento avvenne un altro fenomeno eclatante nel cielo, che portava a dire che c’era una stella cometa. Per capire ciò bisognerebbe risalire esattamente all’anno preciso della nascita di Gesù Cristo. Ad assegnare alla Natività la data del 753 dopo la fondazione di Roma, che segna l’origine del nostro calendario, fu il monaco e astronomo Dionigi il Piccolo nel VI secolo. Ma nel XVII secolo lo studioso del cielo Giovanni Keplero, contestava questa scelta. Infatti egli suggeriva di anticipare la nascita di Gesù di qualche anno, così da farla coincidere con una congiunzione dei pianeti Giove, Saturno e Marte. Questa congiunzione tra pianeti, secondo lo scienziato, era il fenomeno celeste descritto da Matteo nel Vangelo. Che Gesù sia nato qualche anno prima si ricava dal riferimento a un preciso e databile evento storico contenuto in un altro Vangelo, quello di san Luca. Scrive l’evangelista: «In quel tempo fu emanato un editto da Cesare Augusto per il censimento di tutto l’Impero». Ebbene, un’antica iscrizione su una stele, rinvenuta presso la città di Ankara, conferma che quel censimento impegnò i funzionari romani in Oriente dal 7 fino al 6 avanti Cristo. Quindi sarebbe proprio questo l’intervallo di tempo in cui si potrebbe collocare la nascita di Gesù. Se così fosse, l’evento astronomico si sarebbe verificato tra il 7 e il 6 a.C..

Quella che noi oggi chiamiamo per convenzione stella cometa, poteva quindi essere: una “stella nuova” (o supernova) che, stando alle cronache di astronomi cinesi, sarebbe apparsa attorno al 5 avanti Cristo; una lunga congiunzione di pianeti, prima fra Giove e Saturno, poi anche con Marte, avvenuta tra l’8 e il 6 avanti Cristo. I primi due pianeti erano così stretti da sembrare un’unica stella.

La prima ipotesi appare molto improbabile, perché non ci si troverebbe con la datazione, né col fatto che la stella si muove, infatti le supernove sono fisse.

La seconda tesi sembra più probabile, poiché il moto apparente dei pianeti rispetto alle stelle fisse è compatibile con gli spostamenti dell’astro della Natività di cui parla Matteo nel suo Vangelo.

Per il momento, in attesa che un giorno venga chiarita la storia della più misteriosa stella mai apparsa nei cieli, vi auguriamo un felice Natale.

Silvia Gullino

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