Attualità - 31 marzo 2012, 08:20

Telecamere nel corridoio interno di accesso al Comando di Polizia Locale di Cuneo: la Cisl Fp ne chiede la disattivazione

Il sindacato: “Prima di attivarle occorre aprire un tavolo di confronto”. Si rimane in attesa della risposta da parte del Garante

(copyright targatocn.it)

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Riceviamo e pubblichiamo.

Non si tratta di difendere posti di lavoro, ma piuttosto di difendere una condizione in un contesto in cui la privacy di ciascuno viene messa in discussione.  

La vicenda. La storia inizia a metà febbraio, quando la Cisl Fp chiede la rimozione delle telecamere presenti nel corridoio interno di accesso al Comando di Polizia Locale in Via Roma 6. Due telecamere: una orientata verso la timbratrice usata dai lavoratori, l’altra invece cattura l’angolo di distribuzione bevande. Sempre la Cisl Fp, chiedendo la disattivazione dei circuito di ripresa, aveva richiesto l’avvio di una procedura di contrattazione riguardante l’utilizzo di impianti audiovisivi nei luoghi di lavoro. Le trattative con i sindacati non sono però mai iniziate, come invece previsto anche dal Garante della privacy.  

L’azione dell’Amministrazione comunale. Il Comune di Cuneo già nell’aprile del 2007 si era dotato di un regolamento apposito di gestione del sistema informativo, di cui fa appunto parte anche il sistema di videosorveglianza. Tale regolamento, approvato in Consiglio Comunale, era poi stato distribuito a tutti i dipendenti ed alle organizzazioni sindacali. Il 27 febbraio scorso, il Comune di Cuneo, convinto di essere nel giusto, ha provveduto ad inoltrare una richiesta di parere al Garante della privacy. 

La situazione ad oggi. In attesa della risposta da parte del Garante, le telecamere sono rimaste attive, mentre quelle del Comando di Polizia Municipale di Reggio Emilia, poste all’esterno, comunque in aree in cui transitano i lavoratori, sono state disattivate per ordine dello stesso Garante. Lo stesso Garante ha poi inviato documentazione all’autorità giudiziaria che sentenzierà la presenza o meno di reato in base al testo unico sulla privacy.  

La richiesta delle Rsu. Le rappresentanze sindacali unitarie, non appena elette hanno dunque operato di conseguenza, chiedendo un incontro urgente per la firma di un accordo sindacale. Nel contempo hanno chiesto di conoscere l’elenco completo delle telecamere installate negli edifici comunali e di ottenere la disattivazione dell’impianto di videosorveglianza nonché del sistema gps presente sulle radiotrasmittenti della Polizia Locale.  

Diritto alla riservatezza. Silvio Giordanengo, responsabile Enti Locali per la Cisl Fp analizza: “Non possiamo tollerare ulteriormente questa situazione. L’installazione delle telecamere sulle timbratrici o nei luoghi di lavoro in generale introduce un vincolo per il dipendente lavoratore limitandolo e condizionandolo, tanto più laddove la sorveglianza prevarica e appare sproporzionata rispetto al fine di prevenire atti illeciti che, nel caso del Comando della Polizia Locale di Cuneo, vengono già scongiurati da uno sbarramento all’entrata del Comando stesso che consta di un piantone fisso che sorveglia ed identifica i soggetti in transito e attiva l’apertura di un cancello altrimenti sempre chiuso. Rapportando, la necessità di un sistema di videosorveglianza al grado di rischio che questo dovrebbe scongiurare non ci pare rispettato il principio di proporzionalità. Il diritto alla riservatezza, alla dignità ed all’immagine vanno tutelati e noi lo faremo”.  

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