"Ferrero, quand'è che vedremo un bimbo down fare la pubblicità della Nutella?": è l'invito che ieri sera Luciana Litizzetto ha lanciato dal palco dell'Ariston, durante il Festival di Sanremo, al fondatore dell'industria dolciaria di Alba.
La Litizzetto nel suo monologo ha parlato di bellezza, di chirurgia estetica e di diversità. Con il suo solito linguaggio, tra parolacce e similitudini azzardate, ha difeso il diritto e la bellezza dell'essere diversi. Non quella artefatta e finta di chi si pialla, si gonfia, si stira...Perché è normale una donna che si fa fare un'ottava di seno e non lo è una persona in sedia a rotelle o senza un braccio?
Ha citato Seb, il baby modelle inglese affetto dalla Sindrome di Down. "Seb è un bambino, non una sindrome" ha detto ancora la Litizzetto. "Le persone down hanno il diritto di vedersi rappresentate nel mondo dello sport, della cultura, della politica (...). A noi invece a un ministro dalla pelle scura lanciano le banane. Quanto tempo ci vorrà prima che un bambino down faccia una pubblicità della Nutella? Ferrero? O della Barilla. Quand'è che entrerà a far parte del concetto di "famiglia tradizionale"?".
Davvero da applausi.