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Agricoltura | 06 novembre 2013, 12:59

Ricordate le vittime dell'eccidio di La Morra

Una delle più gravi stragi compiute nel nostro territorio dagli occupanti tedeschi con il fattivo aiuto dei repubblichini italiani

Un momento della commemorazione

Un momento della commemorazione

Ieri, martedì 5 novembre La Morra ha rievocato l’eccidio nazifascista del 29 agosto 1944, una delle più gravi stragi compiute nel nostro territorio dagli occupanti tedeschi con il fattivo aiuto dei repubblichini italiani.

Dopo la deposizione di una corona in piazza Martiri i presenti, tra cui molte decine di studenti delle scuole elementari del territorio, si sono trasferiti in località Cerequio ove fu compiuto l'eccidio. Qui, alla presenza di numerose autorità locali tra cui il sindaco di La Morra Giovanni Bosco e di Barolo Walter Mazzocchi. l’orazione ufficiale è stata svolta dal presidente del consiglio comunale di Bra Fabio Bailo.

In quella ormai lontana giornata del 29 agosto 1944 imponenti contingenti fascisti e tedeschi partiti da Alba, Gallo, Pollenzo e Cherasco si chiusero a tenaglia puntando sul territorio di La Morra per accerchiare i partigiani della divisione autonoma “Bra” e della 48ª brigata Garibaldi. Vi furono scontri con vittime e feriti da ambo le parti ma alla fine furono i partigiani ad avere la peggio. Una ventina di loro, da poco entrati nelle file della divisione “Bra”, furono intercettati in località Cerequio. Qui, fidandosi dalla promessa del sottotenente Danilo Pei dei Rap (Reparti antipartigiani) che garantì loro l’incolumità in cambio della resa, i partigiani si arresero. Tradendo la parola data Pei e suoi uomini si lanciarono contro i partigiani disarmati. Portatili nel cortile dalla vicina cascina Averame alle 13,30 furono falciati dalle raffiche di una mitragliatrice Breda. Morirono in diciotto. Due si salvarono perché caduti incolumi sotto i corpi dei compagni.

Nel pomeriggio, alle 17, in quella che oggi si chiama piazza Martiri furono fucilati un’altra decina di giovani, in maggioranza appartenenti al distaccamento “Attilio” della 48ª brigata Garibaldi. Altri ancora furono uccisi per rappresaglia nel territorio di La Morra e di Verduno.

Vittime di quella giornata furono anche alcuni civili e numerosi giovani del territorio che, renitenti alla leva, prima furono costretti ad assistere all’eccidio in piazza e poi condotti ad Alba e avviati alla deportazione in Germania.

Così si concludeva quella tragica giornata. Alla sera del 29 agosto 1944 tutto era compiuto. Al calare della notte scese su La Morra un silenzio irreale mentre si spegnevano le fiamme dell’albergo dell’Angelo che i fascisti avevano incendiato fin dal loro arrivo al mattino.

 

F.B.

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