Attualità - 05 agosto 2010, 16:45

Cdm: operai pronti a salire sul tetto dello stabilimento

Assessore Blengini: "Situazione paradossale. I lavoratori hanno tutta la mia solidarietà"

Opreai della Cdm davanti alla fabbrica. Immagine di repertorio

Opreai della Cdm davanti alla fabbrica. Immagine di repertorio

E' una corsa contro il tempo. Da un lato si attende un pezzo di carta, una garanzia da consegnare alla Bre Banca di Verzuolo - doveva arrivare oggi ma per il momento nulla -; dall'altra si minaccia di salire sul tetto dello stabilimento di via Provinciale, sempre a Verzuolo. "Non lo abbiamo ancora fatto solo per la presidente Gancia e per l'assessore Blengini", dicono gli operai che presidiano i cancelli della loro ex azienda, chiusa per dichiarato fallimento dal gennaio del 2010.

"Quella di CDM è una situazione paradossale, dove si sono accavallate un sacco di  sfortune, una sull'altra!". Un iter fallimentare complicato, infatti, denunciato fin da subito dai sindacati, di fronte al quale sono impotenti anche gli Enti locali. E' rammaricato l'assessore provinciale al Lavoro Pietro Blengini, che si è speso molto, così come la presidente della Provincia Gianna Gancia, per la vicenda Cdm. Ha passato la mattinata nel tentativo di contattare il liquidatore della Cdm Marco Sala, in ferie in Egitto e Pier Luigi Landi, curatore fallimentare, in vacanza in Turchia. Dovevano mandare 'due righe' alla banca di Verzuolo, una forma di garanzia che consentisse alla banca stessa di anticipare i mesi di luglio e agosto di cassa integrazione per i dipendenti senza lavoro, una cinquantina. 

"Contrariamente a quanto stabilito venerdì, nel corso del vertice in Provincia su questa azienda, al quale loro erano presenti, non hanno mandato la garanzia, per cui la banca non può procedere. Noi ci eravamo invece impegnati a trovare la banca che anticipasse i due mesi di cassa, e lo abbiamo fatto - ringraziamo, a questo proposito, la Bre Banca, nella persona del suo presidente - loro invece no. E sono andati in vacanza" - continua Blengini, che afferma comunque di essere riuscito a parlare con Sala, in Egitto. Adesso dovrebbe occuparsene, in qualità di collettore, il dottor Margiotta di Bergamo. Ma non si sa se si riuscirà a chiudere il cerchio entro la giornata. Intanto esprime la sua vicinanza e comprensione nei confronti degli operai.

Davanti alla fabbrica la tensione è molto alta e l'umore è bassisimo, come conferma lo stesso Mimmo Formicola dei Cartai Cgil. "Gli operai sono davvero esasperati e arrabbiati per la situazione, per le promesse non mantenute e per questa garanzia che non arriva - afferma il sindacalista. Che continua: "Se Cdm fosse stata una multinazionale la situazione sarebbe già stata risolta, invece con i fallimenti chissà dove si andrà a finire. Non ci resta che sperare in bene per gli amortizzatori sociali e soprattutto per una ripresa del lavoro, con una nuova propietà".

Per ora, dunque, resta l'attesa. E una debole speranza. Che se dovesse essere disattesa, darà il via ad una nuova fase della protesta. Con gli operai sul tetto dello stabilimento della Cdm.

Barbara Simonelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU