E’ davvero una polemica senza fine, ed a tratti – per la verità – anche un po’ stucchevole quella che sta continuando ad avvelenare i rapporti fra i Comuni di Sanfront e di Paesana sulla questione dell’ormai avvenuto accorpamento dei rispettivi Istituti Comprensivi (“Bartolomeo Boero” per Sanfront, “Lorenzo Milani per Paesana), con il primo che ingurgita il secondo in unico corpo scolastico presso la propria attuale sede di via Marconi a Sanfront. Perché è lì che “alloggerà” quello che in gergo tecnico si chiama l’Autonomia Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Paesana-Sanfront” (magari un giorno ci si accapiglierà anche sul nome da assegnargli), e che in soldoni sta a significare “sede di Dirigenza e Segreteria Scolastica”.
La storia, dicevamo, è lunga. Risale all’autunno scorso. I due Comuni prima s’incontrano, poi s’accordano, poi cambiano idea o si ravvedono (Paesana) e mandano all’aria gli accordi, quindi litigano e volano accuse a dir poco ineleganti. Poi, quando targatocn racconta fedelmente il torrido evolversi della situazione, ecco che i due sindaci – come per magia - ritrovano l’accordo per far fronte comune contro quei giornalisti curiosi, poco allineati ed ancor meno inclini alle veline del Palazzo. E si alleano per smentire tutto ciò che uno dei due ci aveva raccontato poche ore prima con dovizia di particolari: dai litigi allo scambio incrociato di parole più o meno grosse. E per smentire il naufragio dell'accordo.
Il provvedimento di cancellazione dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Paesana pronunciato dalla Regione nei mesi scorsi sembrava aver posto fine alla querelle ed alle polemiche. Certo giova ricordare che alla base di quell’accorpamento – scandalosamente favorevole nei confronti della pianura ai danni della dissacrata e depauperata montagna – c’era anche un documento ufficiale all’interno del quale la Giunta di Sanfront scriveva, per tirare acqua al proprio mulino, “che dal prossimo Anno Scolastico l'attuale Scuola dell'infanzia paritaria di Sanfront diventerà Statale incrementando così gli attuali poco meno di 350 alunni iscritti all'Istituto Comprensivo "Boero" di Sanfront ben oltre la soglia di 400 alunni (gli iscritti alla Scuola dell'infanzia di Sanfront sono attualmente 71), e dunque con la popolazione studentesca più consistente dell'intera medio-alta Valle Po”. Così come giova ricordare (e qualcuno potrebbe anche ricordarlo alla Regione come le bugie, anche nel 2012, abbiano le gambe corte) che di oggi, quei numeri sono diventati “finti” e sovrastimati, per via di quella “statalizzazione”, nel documento data per certa, di cui invece non se ne farà nulla, come abbiamo scritto ieri. Tant’è.
Oggi i due Comuni sono nuovamente ai ferri corti per ciò che riguarda la sede della “Segreteria”. Che, stando a quanto ci è stato detto, spetta a Sanfront. Che potrebbe metterle a disposizione locali nuovi e luminosi. E che Paesana prova invece a trattenere per sé con i denti e con le unghie, forte sin da ora di locali che ci dicono essere più ampi e (forse) funzionali.
Tanto basta, insomma, per riaprire vecchie e mai sanate ferite e per inanellare l’ennesima polemica. Con Sanfront – che ancora rosica per aver visto, tanti anni fa, assegnare a Paesana la sede della Croce Rossa - che parla apertamente di polemiche pretestuose , di motivazioni incomprensibili e di mere ragioni campanilistiche. E con Paesana che, al momento, tace.
Si va incontro ad una soluzione che profuma di “cerchiobottismo”: sede della “segreteria” a Sanfront e sua succursale a Paesana. Almeno per il primo anno di accorpamento.




