Si è riunito in Provincia a Cuneo venerdì 6 luglio il tavolo di quadrante, convocato dalla Regione, chiamato a valutare il progetto di razionalizzazione dei trasporti ferroviari e, più in generale, il sistema di riorganizzazione del trasporto pubblico piemontese e cuneese (Tpl). Erano presenti, oltre all’assessore regionale Barbara Bonino, l’assessore ai Trasporti della Provincia di Cuneo Roberto Russo con i colleghi di Giunta Giuseppe Rossetto e Stefano Isaia, l’assessore regionale Claudio Sacchetto, l’assessore ai Trasporti della Provincia di Asti Antonio Baudo, il consigliere regionale Fabrizio Biolè, i rappresentanti dei Comuni di Cuneo, Asti, Alba, Bra, Savigliano, Saluzzo, Fossano, Verzuolo, Ceva, Nucetto, Bagnasco, Garessio, Ormea e Neive, oltre ai titolari di Trenitalia, Consorzio Grandabus, Comitati pendolari Torino-Savona, Savigliano-Saluzzo-Cuneo e Alba-Bra.
“I pesanti tagli ai trasferimenti statali – ha esordito Bonino – ci obbligano a mettere mano ad un processo di razionalizzazione del trasporto ferroviario e su gomma e a rivedere il servizio di tutto il Piemonte secondo schemi innovativi che tengano conto della reale domanda degli utenti. Inevitabile anche il raffronto tra i costi: 12-17 euro a chilometro è il costo del trasporto su ferro, mentre quello su gomma costa tra 1,5 e 3 euro a chilometro, in base alle tratte. Da qui la necessità di nuovi accordi con Trenitalia e di mettere a gara, sul libero mercato, l’eventuale gestione dei cosiddetti rami secchi”. L’assessore Bonino ha spiegato come, in tutt’Europa, si stia rivedendo la politica dei trasporti pubblici utilizzando i treni per le distanze medio-lunghe perchè più veloci e competitivi, mentre per le brevi percorrenze sembrano più efficienti i mezzi su gomma, più piccoli, dinamici e flessibili negli orari e nei percorsi. “Non lasceremo nessuno a piedi neanche nelle aree più svantaggiate – ha concluso l’assessore regionale – ma non possiamo più permetterci di gestire i trasporti come è avvenuto finora”.
Molte linee ferroviarie, sospese per il periodo estivo, saranno rimodulate prima del 12 settembre per l’avvio dell’anno scolastico tenendo conto delle esigenze di studenti e pendolari. Il Piemonte farà da modello sperimentale per i trasporti regionali di tutto il Paese ed è allo studio un sistema ferroviario piemontese, come l’estensione dell’Agenzia per la mobilità regionale a tutto il territorio. “La Provincia di Cuneo – ha detto Russo – è pronta a collaborare. Anche noi abbiamo preso in mano da subito la situazione del trasporto pubblico locale su gomma, di cui abbiamo la competenza, e dal nostro monitoraggio abbiamo constatato una incoerenza del servizio. Da qui è partito un processo di razionalizzazione che ci ha permesso di recuperare risorse da reinvestire. Oggi, però, i pesanti tagli regionali ci obbligano tutti ad un processo più radicale di rimodulazione del servizio di trasporto pubblico locale ed è un bene che si voglia mettere a gara tutto il servizio su ferro, avendo come finalità la maggior integrazione dei servizi Tpl al fine di garantirne di migliori”.
Al dibattito sono intervenuti alcuni consiglieri provinciali, sindaci, rappresentanti di aziende e dei comitati. La Granda è stata particolarmente colpita da questi tagli, con 5 linee sospese: Ceva-Ormea, Cuneo-Saluzzo-Savigliano, Cuneo-Mondovì, Alba-Asti, Alba-Alessandria via Costigliole. Tutti gli amministratori intervenuti si augurano un ruolo attivo della Provincia e una riapertura del dialogo con Torino e Trenitalia. Intanto, nella mattinata, un piccolo gruppo ha protestato davanti alla sede provinciale contro i tagli alle ferrovie locali. Il territorio continuerà a fare sentire le proprie istanze finché non si troverà un giusto compromesso tra ferrovia e gomma, salvaguardando i costi ed evitando i doppioni.





