Politica - 17 dicembre 2014, 13:12

Saluzzo, “il provvedimento di aumento della Tasi è legittimo ed esecutivo, ed in quanto tale va applicato”. Chiusa lì?

A 48 ore dal Consiglio Comunale arriva la precisazione senza “se” e senza “ma” della maggioranza consiliare: “La delibera è applicabile, a meno che non venga annullata a seguito di impugnazione”

Il vicesindaco Fracno Demaria ed il sindaco Mauro Calderoni

Il vicesindaco Fracno Demaria ed il sindaco Mauro Calderoni

Nelle ultime settimane la presunta illegittimità della Deliberazione con cui il Consiglio Comunale lo scorso 30 settembre ha fissato al 3 per mille l'aliquota Tasi per l'anno 2014 è stata un po’ l’oggetto del contendere della vita politica-amministrativa della Città. Sull’operato del sindaco Mauro Calderoni e della sua Giunta erano giunti gli strali dell’Associazione “Progetto Saluzzo” e, del consigliere di minoranza Dario Miretti: entrambi avevano detto apertamente come non si potesse “ritenere efficace una delibera assunta ben oltre precisi termini di scadenza previsti dalla norma istitutiva del tributo, nonché in palese contrasto con e disposizioni e le garanzie previste dallo Statuto del Contribuente”, perdipiù in aperto contrasto con lo Statuto del Contribuente “che prevede che le disposizioni tributarie non possono avere effetto retroattivo e non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data dell’adozione dei provvedimenti di attuazione”.

Dopo una settimana di silenzio, nel pomeriggio di ieri è arrivata la precisazione ufficiale del Comune: “Il provvedimento è legittimo ed esecutivo, ed in quanto tale va applicato”.

Entrando più nello specifico, il Comune ha ricordato come il Consiglio Comunale avesse  approvato le aliquote Tasi relative all'anno 2014 il 19 febbraio 2014, contestualmente all'approvazione del bilancio di previsione, come previsto dalle norme di contabilità pubblica, introducendo un'unica aliquota dell'1 per mille. Tale provvedimento è stato pubblicato entro il 31 maggio, sul portale del federalismo fiscale, in tempo utile per il pagamento della prima rata (che scadeva il 16 giugno 2014).

Successivamente, in conseguenza del pesante ridimensionamento dei trasferimenti erariali, reso noto solo in corso d'esercizio, il Consiglio Comunale si è avvalso della facoltà prevista dal comma 3 dell'articolo 193 del Testo Unico sugli Enti Locali, che consente, in deroga a quanto disciplinato in via generale, di adottare tutti i provvedimenti necessari a ripristinare gli equilibri di bilancio, al fine di prevenire il dissesto, qualora si verifichino in corso d'anno situazioni che compromettano il pareggio di bilancio. Le misure che possono essere adottate in questa sede comprendono la possibilità di intervenire sulle aliquote dei tributi e sulle tariffe dei servizi, anche con effetti retroattivi, come espressamente previsto dallo stesso comma, nella sua recente formulazione a seguito delle modifiche introdotte dalle legge 228/2012.

Con la deliberazione del 30 settembre 2014 – sostiene ancora il Comune - il Consiglio ha così previsto di ripristinare gli equilibri di bilancio modificando le aliquote dei tributi precedentemente deliberate. Nello specifico sono state variate le aliquote dell'addizionale Irpef e della Tasi relativa all’abitazione principale, portandola dall'1 al 3 per mille, ferma restando la detrazione di 65 euro. Tale deliberazione è stata inviata per la pubblicazione sul Portale del federalismo fiscale, e pubblicata dai funzionari ministeriali in data 21 ottobre, nei termini generali previsti nella prima parte del comma 688 già citato, che stabilisce che l'efficacia delle delibere e dei regolamenti decorre dalla data di pubblicazione sul predetto portale”.

Dalla cronistoria sopra esplicitata – conclude quindi la lunga presa di posizione del Comune - è pertanto evidente che la successione dei provvedimenti approvati dall'Ente, e dei comportamenti conseguentemente tenuti, è conforme alle disposizioni di legge in vigore.

Il diverso termine del 18 settembre, da più parti invocato quale termine ultimo per la pubblicazione delle deliberazioni approvative delle aliquote Tasi e a sostegno della tesi dell'illegittimità degli atti approvati dal consiglio comunale di Saluzzo è previsto dalla seconda parte del comma 688, ma si riferisce ad una fattispecie diversa da quella che interessa il nostro ente, in quanto riguarda i comuni che non avevano deliberato e pubblicato l'aliquota Tasi nei termini utili a consentire il pagamento della prima rata entro il 16 giugno. Per questi enti, con una apposita norma introdotta nei mesi estivi, è stata stabilita, in via eccezionale, la scadenza della prima rata entro il 16 ottobre. A tal fine, ossia per consentire il versamento della prima rata entro il 16 ottobre, è stata prevista la correlata e indispensabile pubblicazione entro il 18 di settembre. Pur trattandosi di una norma esistente e vigente, essa non si applica al comune di Saluzzo, che aveva deliberato regolarmente l'aliquota per il pagamento della prima rata entro il 16 giugno”.

Secondo la maggioranza che dal maggio scorso guida il Comune di Saluzzo, dunque, l'aliquota Tasi non solo è quindi fissata nel 3 per mille da una deliberazione legittima ed esecutiva, ma è pertanto applicabile, “a meno che non venga annullata a seguito di impugnazione”.

Cosa, quest’ultima, che sino ad oggi né “Progetto Saluzzo”, né Dario Miretti, né Carlo Savio ed i tre consiglieri di minoranza che con lui hanno firmato un’interrogazione, hanno fatto.

W.A.

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