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Agricoltura | 27 ottobre 2016, 19:15

PSR Piemonte, venerdì 4 novembre a Torino scatta la protesta degli agricoltori

La Regione esclude troppe aziende dai finanziamenti europei. Confagricoltura Piemonte scende in piazza per manifestare contro la gestione del Programma di Sviluppo Rurale

PSR Piemonte, venerdì 4 novembre a Torino scatta la protesta degli agricoltori

Troppe aziende tagliate fuori dai finanziamenti: le graduatorie del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte frenano la crescita del settore primario. Nonostante la dotazione finanziaria del Psr sia di oltre 1 miliardo e 90 milioni di Euro, mancano le risorse per i giovani e l’agroambiente.

Le cifre parlano chiaro: su 4.490 domande presentate (cioè che avevano i requisiti previsti, pur in presenza di criteri estremamente penalizzanti) la Regione ne esclude 1.956. Il 43,6% di chi ha fatto domanda non otterrà i finanziamenti. Per quanto riguarda alcune misure agroambientali, finalizzate a migliori tecniche di lavorazione, più rispettose dell’ambiente e del microclima, si arriva anche al 76% di domande escluse.

Confagricoltura Piemonte ha raccolto il malcontento e la protesta degli agricoltori e organizza una mobilitazione generale per venerdì 4 novembre a Torino. L’appuntamento è alle ore 10 in Corso Stati Uniti 21, dove ha sede l’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte.

Una rappresentanza di agricoltori provenienti da tutte le province del Piemonte darà vita a una manifestazione che ha lo scopo di protestare contro il modo in cui è stato gestito finora il PSR 2014-2020: un vero fallimento, secondo l’organizzazione professionale agricola, perché si penalizzano le imprese, si limita fortemente il ricorso all’innovazione, si frena un processo virtuoso di crescita sostenibile nel rispetto dell’ambiente e si impedisce ai giovani di dedicarsi professionalmente all’agricoltura. Nelle settimane scorse, e ancora di recente, Confagricoltura aveva denunciato l’inadeguatezza degli stanziamenti per le misure concernenti gli insediamenti dei giovani agricoltori e gli investimenti aziendali.

Ora, con la pubblicazione delle graduatorie relative alle misure agroambientali la situazione si è ulteriormente aggravata: troppe aziende che hanno presentato domanda sono escluse. È arrivato il momento di protestare contro questa cattiva gestione dei fondi europei, contro i ritardi e la mancanza di una linea coerente di crescita per il settore primario italiano e piemontese.

c.s.

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