La riduzione dell’attività della sala gessi dell’ospedale di Saluzzo “infastidisce” anche la maggioranza comunale ed il sindaco Mauro Calderoni.
È questo il primo dato che emerge dalla conferenza dei capigruppo, allargata a tutto il Consiglio comunale, riunitasi ieri sera.
Un’ora e mezza circa di dibattito fra le parti, maggioranza ed opposizione, durante la quale, dopo le prime schermaglie iniziali, sono state messe da parte accuse e polemiche, per convergere su una forte presa di posizione bipartisan da inoltrare ad Asl e Regione.
Un incontro dal quale è scaturita una lettera che ora verrà sottoposta a tutti i sindaci del territorio, per un’azione condivisa non solo a livello cittadino ma che coinvolga l’intero bacino d’utenza del presidio ospedaliero.
“Come avevo già avuto modo di dichiarare – illustra il sindaco Calderoni - la maggioranza aveva elaborato un testo da condividere con le opposizioni, tant'è che ieri mattina (martedì: ndr) il presidente del Consiglio comunale Paolo Battisti ha provato a contattare il capogruppo Carlo Savio, ma abbiamo appreso che avevano già contattato i giornali.
Ci siamo comunque incontrati in serata nella conferenza dei capigruppo perché, a parte i toni dovuti ai diversi ruoli, nella sostanza le posizioni coincidono.
Ho informato di aver già coinvolto i sindaci del saluzzese con un documento condiviso, che in molti hanno già sottoscritto. Abbiamo poi concordato di invitare il direttore generale dell’Asl Cn1, il dottor Francesco Magni, ad una assemblea dei sindaci da convocare il più in fretta possibile.
Ribadisco che la sospensione temporanea delle attività di controllo e medicazione e delle consulenze di Pronto soccorso, non vuol certo dire che si chiuda il reparto di ortopedia. Tutto bene quindi? Nient'affatto! Anche perché in estate aumenta il flusso turistico a cui si aggiungono i circa 4mila addetti stagionali del comparto frutta”.
Dopo le riflessioni legate alla conferenza di ieri sera, il sindaco si rivolge all’Asl anche con una serie di riflessioni e di richieste dettate (forse, ma sarebbe del tutto comprensibile) da un senso di frustrazione di chi, in Città e a costo di metterci la faccia, si è trovato a sostenere, appoggiare ed a tratti difendere le politiche attuate dalla Cn1.
“L’aspetto più grave – continua Calderoni - è che questo ennesimo stop rafforza una diffusa sensazione di precarietà dell'Ospedale di Saluzzo. Ora che le assunzioni sono finalmente sbloccate l'Azienda provveda a completare gli organici e, nelle more di ciò, provi a redistribuire le risorse umane della Cn1 per rendere più sopportabili per tutti le carenze di organico.
È sempre attuale infatti, e semmai si complica con questo ultimo provvedimento, il tema del rapporto tra il Dipartimento di Emergenza ed Accettazione di Savigliano ed il Pronto soccorso di Saluzzo, che richiede pertanto una revisione dei protocolli in linea con le esigenze di un ospedale su due sedi.
Se ciò non accadrà saranno vani anche gli ingenti investimenti programmati, perché l'opinione pubblica è preoccupata e inevitabilmente, a lungo andare, questo clima ne condizionerà le scelte.
Le comunità del saluzzese hanno dimostrato fin qui grande senso di responsabilità. Non è fuori luogo da parte nostra chiedere quindi una riorganizzazione dei servizi sanitari affinché siano adeguati ai bisogni ed alla percezione della popolazione del territorio”.
Sull’incontro di ieri sera l’opposizione, per bocca del capogruppo Carlo Savio, si ritiene “abbastanza soddisfatta”.
“Ci troviamo di fronte ad una notizia – spiega Savio - partita giovedì dalla stampa locale e di cui non abbiamo più saputo nulla dalle Istituzioni. Abbiamo quindi elaborato un comunicato stampa ed una richiesta di convocazione di Consiglio comunale e commissione sanità.
Contestualmente è arrivata la bozza redatta dal sindaco con la convocazione della conferenza dei capigruppo allargata, alla quale abbiamo partecipato.
Ci è stato chiesto di condividere quanto scritto dal sindaco, che però abbiamo ritenuto superato e non più sufficiente, da solo, per una presa di posizione convinta contro Asl e Regione.
Per dare maggiore forza alle richieste abbiamo proposto di convocare tutti i sindaci del territorio per fare un documento tutti insieme, firmato da tutti, che potrebbe forse avere maggiore peso. La prossima settimana potrebbe già esserci l’incontro, appunto, fra i vari sindaci, alla presenza del direttore generale Magni.
Predisponiamo quindi insieme un comunicato sulla falsariga di quello del sindaco, un po’ più forte, da sottoporre ai sindaci, sperando che lo firmino, per poi consegnarlo a Magni ed alla Regione.
Condividiamo la preoccupazione per quanto sta accadendo, anzi siamo stati i primi a sollevarla. Siamo soddisfatti che le nostre proposte siano state accolte”.
Nel pomeriggio pubblicheremo la lettera integrale che sta raccogliendo il consenso di tutti i sindaci del territorio.




