Sanità - 16 marzo 2018, 19:04

Emodinamica: il dietrofront della Regione su Savigliano “infastidisce” il "versante" Alba-Bra

Un gran bel pasticcio. Il “Tavolo delle autonomie per il territorio” di Langhe e Roero, scrive all’assessore regionale Saitta, dopo aver letto le sue ultime dichiarazioni, pretendendo ciò che la stessa Regione ha promesso

L'assessore regionale Antonio Saitta, al centro, tra il sindaco di Bra Bruna Sibille ed il sindaco di Alba Maurizio Marello

L'assessore regionale Antonio Saitta, al centro, tra il sindaco di Bra Bruna Sibille ed il sindaco di Alba Maurizio Marello

La querelle legata al reparto di Emodinamica dell’Ospedale di Savigliano si allarga, coinvolgendo – nella sua ultima “puntata” – anche il “versante” di di Alba-Bra.

Ad intervenire, dopo gli ultimi articoli della stampa locale, è direttamente il “Tavolo delle autonomie per il territorio” di Langhe e Roero, in rappresentanza di 73 Comuni, 5 associazioni di categoria, 6 aziende e “personalità rappresentative della realtà socioeconomica locale”.

Il Comitato di Presidenza dell’Associazione ha scritto direttamente all’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta.

Il motivo? Una “richiesta di chiarimenti in merito a notizie di stampa circolate nei giorni scorsi riguardanti il servizio di Emodinamica, importante e ‘salvavita’, destinato al nuovo ospedale di Verduno”.

 “Abbiamo letto con sconcertato stupore – scrive il Comitato - che la Regione Piemonte – nel contesto della riorganizzazione ospedaliera – starebbe valutando il mantenimento del servizio di Emodinamica presso l'ospedale ‘Santissima Annunziata’ di Savigliano, ‘scongiurandone’ di conseguenza il trasferimento a Verduno”.

Ciò risulta – prosegue la nota stampa diramata dal “Tavolo” - in ‘netto contrasto’ con quanto determinato proprio dall'assessore Antonio Saitta nel 2015, e poi ripreso dall'allora direttore generale della Sanità regionale Fulvio Moirano.

‘Quando Verduno sarà completato e operativo - scriveva Saitta - avrà una emodinamica: sarà quella che attualmente è operativa a Savigliano e che verrà trasferita nel nuovo presidio’.

La missiva chiede al titolare della Sanità regionale di conoscere quali azioni si stiano compiendo in merito alle dotazioni delle strutture ospedaliere, con specifico riferimento all'ospedale di Verduno, la cui costruzione volge al termine.

Indipendentemente da eventuali azioni relative al mantenimento del servizio in Savigliano a favore delle popolazioni di quell'area, si ritiene assolutamente essenziale – ribadisce il Tavolo - che iniziative del genere non comportino pregiudizi di sorta a quanto già stabilito in ordine all'attribuzione dell'Emodinamica all'ospedale di Verduno, servizio fondamentale per la salvaguardia della popolazione di questo ampio territorio”.

Le considerazioni che si aprono dopo la missiva del “Tavolo per le autonomie del territorio” sono molteplici.

In primis, l’occasione è propizia per ribadire ancora una volta quanto sia indispensabile, per il territorio (tanto albese quanto “saviglianese-saluzzese-fossanese”), un servizio del genere.

Emerge poi con tutta chiarezza come il trasferimento dell’Emodinamica da Savigliano a Verduno non sia una fantasia da attribuire ad alcuni giornalisti per (usiamo le parole del Dg della Cn1 Magni) “disorientare la popolazione”.

Si tratta di una manovra di riorganizzazione, lo ricordiamo ancora una volta, ben espressa in un Decreto della Giunta Regionale, al netto poi delle dichiarazioni di circostanza giunte da più parti.

Un gran pasticcio, insomma, dove la mancanza di chiarezza da parte della Regione Piemonte, Ente competente in materia di Sanità, altro non sta facendo che ingarbugliare un’immaginaria, e già di per sé ingarbugliata, matassa.

Ci permettiamo di dire che, stando al panorama attuale, Verduno e la sua zona di competenza possono dormire “sonni tranquilli”. A dar loro sicurezza, oltre che alle parole nero su bianco del DGR, ci sono quelle dell’assessore Saitta e del consigliere Paolo Allemano (“Il piano regionale prevede il servizio di emodinamica a Cuneo ed Alba (Verduno)”.

Se c’è qualcuno che, invece, si ritrova ad avere qualche perplessità in merito, questa è Savigliano.

Lo abbiamo scritto non più tardi di mercoledì: la Regione continua a non dare risposte chiare su come si pensa di integrare la “cardiologia” saviglianese (post trasferimento dell’Emodinamica a Verduno) con la “cardiologia interventistica” del Santa Croce di Cuneo.

La struttura di Cuneo verrà implementata (a livello di organico) per poter garantire l’attività (24 ore su 24) a Savigliano? Verranno rimodulati gli orari di operatività del reparto saviglianese? Concetti semplici, che però rimangono senza risposte.

Il tutto con, sullo sfondo, il pensionamento dell’attuale direttore dell’Asl Cn1, Francesco Magni, previsto a fine aprile.

L’impressione è quella che il “dietrofront” della Regione sulla sfera Saviglianese abbia dato vita ad una nuova “gatta da pelare”, sul fronte però di Verduno, che – giustamente – ora pretende di avere ciò che gli è stato promesso.

 

 

Nicolò Bertola

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