Arriva il marchio "Prodotto di Montagna" e la valorizzazione ci guadagna

Al via l’uso del marchio “Prodotto di Montagna” dopo che il Ministero delle Politiche Agricole ha firmato il decreto che aiuterà i consumatori a riconoscere più facilmente le produzioni provenienti o trasformate in montagna.

Nello specifico, l'indicazione facoltativa di qualità "Prodotto di Montagna" può essere utilizzata per le materie prime che provengono essenzialmente da zone montane e nel caso degli alimenti trasformati, quando trasformazione, stagionatura e maturazione hanno luogo in montagna.

Il valore dell'agricoltura montana in Italia è di 9,1 miliardi di euro di cui 6,7 miliardi negli Appennini e 2,4 miliardi nelle Alpi. Gli occupati nel settore, tra il 2011 e il 2016 nelle province alpine sono aumentati del 10%, secondo i dati della Fondazione Montagne Italia.

“Circa il 50% della superficie del Piemonte è montuoso ed il 30 collinare: dati che denotano l’importanza di questo riconoscimento che rappresenta sia uno strumento economico sia sociale per promuovere ulteriormente le eccellenze gastronomiche delle nostre aree montane, oltre ad essere sinonimo di qualità e garanzia per i consumatori – commentano Fabrizio Galliati vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale –.

Grazie a questo marchio, infatti, i cittadini potranno riconoscere più facilmente dall’etichetta le produzioni montane e supportare il loro valore anche dal punto di vista sociale ed ambientale. L’agricoltura di montagna – ricordano Galliati e Rivarossa – ha un ruolo fondamentale per la tenuta del territorio stesso: previene il dissesto idrogeologico e fa crescere i flussi turistici, oltre a tutelare il paesaggio e a mantenete costante il presidio di aree che altrimenti rischierebbero l’abbandono”.