Attualità - 16 novembre 2018, 10:01

Fra meno di un mese il ritorno del treno sulla “Saluzzo-Savigliano”, una tratta con alle spalle 165 anni di storia

Insieme a Pietro Zitano, dipendente delle Ferrovie per oltre 30 anni, ripercorriamo la storia della tratta, a partire dal progetto del luglio 1853. Il 1 dicembre prevista l’inaugurazione della riapertura, mentre i treni torneranno sui binari il 10 dicembre, nove giorni dopo

La stazione dei treni di Saluzzo

La stazione dei treni di Saluzzo

Manca meno di un mese al ritorno, a Saluzzo, del trasporto persone su rotaia.

Il 10 dicembre prossimo, infatti, è prevista la riapertura della tratta ferroviaria Saluzzo-Savigliano, sospesa dal 2012, su decisione dell’allora giunta regionale guidata dal leghista Roberto Cota.

Una linea con, alle spalle, 165 anni di storia, come ci spiega Pietro Zitano, per un trentennio alle dipendenze delle Ferrovie dello Stato, per le quali ha lavorato a Saluzzo, Savigliano, Torino e – negli ultimi anni – anche a Cuneo.

Il progetto della prima tratta ferroviaria è infatti datato luglio 1853, ad opera dell’ingegner Spurgazzi di Bologna. Venne approvato nel 1854, mentre un anno più tardi (febbraio del 1855) venne ratificata la concessione da parte di quello che all’epoca si definiva il Ministero per i Lavori pubblici, con la Società “Ferrovia Torino-Savigliano-Cuneo”.

In quell’epoca, molto si adoperò in tal senso l’onorevole Carlo Buttini, di cui ancora oggi, nell’attuale stazione ferroviaria saluzzese, campeggia un busto celebrativo. Buttini viene infatti ricordato per la sua “diligenza incomparabile che lo fece degno di prender posto fra i membri più distinti della Camera elettiva. Buttini – riportano gli atti - soleva trattare di preferenza le questioni ferroviarie, e fu meritamente chiamato a coprire la carica di segretario generale nel Ministero dei lavori pubblici, che tenne egregiamente.

Ad esso, ed alla sua insistenza va debitrice in principal modo la Provincia di Cuneo, se trovasi attraversata da una rete di ferrovie secondarie che nessun'altra provincia possede in ragion di numero, ed il Buttini appartenne a quel gruppo di deputati, i quali tanto si adoperarono che giunsero ad ottenere una cospicua riduzione sulla quota addebitata alle provincie chiamate a concorrere nella spesa di costruzione delle ferrovie contemplate dalla legge del 1879, col guadagno di un duecentomila lire per la Provincia di Cuneo”.

Gli atti delle sedute di quegli anni annoverano anche suoi interventi sul disegno di legge recante “Provvedimenti pel ritardo dei treni”.

I lavori avrebbero dovuto essere terminati entro 18 mesi dal rilascio della concessione, ma alcuni ritardi fecero slittare l’apertura all’esercizio di qualche mese. La “Saluzzo-Savigliano” venne aperta il 1 gennaio 1857.

Tre coppie di treni coprivano il percorso della tratta, percorrendola in 20 minuti. Un tempo, considerata l’epoca, di tutto rispetto, considerato che oggigiorno i convogli impiegano 15 minuti.

La stazione saluzzese, un tempo, trovava posto nello stabile che oggi ospita l’Agenzia delle entrate, in piazza Cavour. Soltanto poi con l’apertura della linea per Cuneo venne spostata lungo l’asse di corso Roma, nell’edificio già caserma della cavalleria.

Una tratta, la “Saluzzo-Cuneo”, non priva di difficoltà, dovute prevalentemente alla pendenza data ai binari, pari al 17 per mille, che ha sempre reso difficoltoso il transito, in direzione Cuneo, dei convogli, specialmente di quelli a pieno carico.

Nel 1986, poi, la chiusura della linea di trasporto passeggeri “Saluzzo-Airasca” (era il 1 gennaio), dopo soli 8 mesi dal rifacimento dei binari nel tratto compreso tra Saluzzo e Moretta. Verrà utilizzata sino al 1998 per il trasporto merci, salvo poi esser trasformata – in parte – in una pista ciclabile.

Rimase in funzione dunque la “Saluzzo-Savigliano”, che verrà “sospesa” 26 anni dopo. La tratta per Savigliano attraversa, su ponti, i fiumi Varaita e Maira: proprio la presenza di ponti impedisce il transito di treni più pesanti.

Il prossimo 1 dicembre vi sarà l’inaugurazione ufficiale della riapertura della linea, alla presenza delle massime autorità locali e regionali. Il programma delle iniziative è curato dalla Regione Piemonte.

Poi, nove giorni più tardi, riprenderanno i collegamenti ferroviari.

Non si conoscono ancora, al momento, le modalità di programmazione delle corse, che potrebbero però prevedere un numero maggiore di convogli nelle ore di punta, con corse biorarie invece nei periodi di minor afflusso di viaggiatori.

Sono stato personalmente dal sindaco Mauro Calderoni – ci ha detto Zitano – per chiedere ragguagli sia sull’inaugurazione che sulla programmazione delle corse, ma è tutto in mano alla regione. Dovremmo saperne qualcosa in più nei prossimi giorni.

Ho suggerito al sindaco di far rialzare il marciapiede tra il secondo ed il terzo binario della stazione di Saluzzo, lavori che sono stati eseguiti in tutte le altre stazioni, come Fossano e Mondovì, meno che a Cuneo e a Saluzzo.

Sulla stazione poi ci sarebbe tanto da dire: così com’è è assolutamente inagibile, stanno crollando le controsoffittature e la facciata sta subendo distacchi di calcinacci. C’è però il progetto per il futuro nuovo Movicentro, che darà un volto nuovo a tutta l’area, quindi non ci resta che attendere”.

Nicolò Bertola

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