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Attualità | 22 gennaio 2020, 17:16

Biodigestore a Borgo San Dalmazzo, Marco Borgogno: “Se la minoranza appoggia il sindaco e la maggioranza si divide, è evidente che qulacosa non funziona"

L'ex primo cittadino, che ha guidato la città a cavallo tra gli anni Ottanta e Duemila, non esprime giudizi sul progetto ma rileva: “Ciò che mi stupisce è il fatto che ci sia una spaccatura netta tra contrarissimi e favorevolissimi. Non riesco a capire se ci troviamo di fronte a posizioni demagogiche o strumentali”

Marco Borgogno

Marco Borgogno

 

“Un vecchio sindaco in queste situazioni tace”. Marco Borgogno, primo cittadino di Borgo San Dalmazzo dal 1986 al 1990 e dal 1994 al 2002, si astiene sulla questione biodigestore.

“Volutamente mi sono tenuto lontano dal dibattito – dichiara -. Ciò che mi stupisce è il fatto che ci sia una spaccatura netta tra contrarissimi e favorevolissimi. Dalle notizie che ho letto sui giornali pare che il progetto in sé sia valido sul piano ecologico, ma non sono tutti certi che possa funzionare. Non riesco a capire se ci troviamo di fronte a posizioni demagogiche o strumentali. In politica del resto la questione è sempre complessa”.

Ricordiamo che il progetto biodigestore prevede una riqualificazione tecnologica dell'impianto di compostaggio esistente in località San Nicolao, con produzione di biometano. Un progetto che dovrà essere assoggettato alla procedura di VIA, Valutazione di Impatto Ambientale.

In sostanza l'impianto dovrebbe passare dalla gestione di 10.500 tonnellate annue di rifiuto organico differenziato e 7.600 di sfalci del verde a, rispettivamente, 35mila e 10mila tonnellate per assicurare una produzione di biometano di 2.200 tonnellate annue (30.800 Mwh/anno) attraverso il processo di digestione anaerobica. Gli scarti andrebbero a raddoppiare: da 1.500 tonnellate/annue a 3600 tonnellate/annue. La produzione di compost passerebbe da 4.500 a 11.000 tonnellate all'anno.

Per lasciare spazio al biodigestore, si dovrebbe rinunciare alla sezione plastica e carta. Il rifiuto organico dovrebbe arrivare dal resto della Provincia, dunque dagli altri tre consorzi. Il costo: 13,4 milioni.

Un progetto fortemente voluto dal sindaco Beretta che ha anche incassato il favore della minoranza in consiglio comunale. Solo l'assessore Mauro Fantino si era apertamente dichiarato contrario, tanto da arrivare alle dimissioni e da organizzare un incontro pubblico con le ragioni del no (previsto per lunedì 27 gennaio alle 20,30 nella saletta Polivalente di Piazza della Meridiana).

E qui arrivano le dure considerazioni politiche dell'ex Marco Borgogno: “Una volta le minoranze servivano per far riflettere. Oggi a Borgo la minoranza non esiste più; il che non è neanche simpatico. Se la minoranza appoggia il sindaco e la maggioranza si divide, è evidente che qualcosa non funziona”.

E i cittadini? “Mentre un tempo la discarica era al centro della battaglia elettorale, oggi non penso che la popolazione sia schierata – conclude Borgogno -. Il ragionamento è molto confuso. E poi c'è questo distacco dalla politica, anche quella comunale. Si tende sempre più a delegare”.

cristina mazzariello

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