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Politica | 14 luglio 2020, 18:32

Peveragno, la campagna elettorale si accende: al centro le dimissioni di Enzo Tassone

Adriano Renaudi interroga il sindaco sulla mancata surroga nel termine di 10 giorni, e il cugino ne sottolinea il carattere "non perentorio"; Enzo Tassone risponde: "La mia una lista di disturbo? Di solito, chi ha il sospetto ha il difetto..."

Foto di repertorio

Foto di repertorio

A Peveragno il "calderone politico" comincia a scaldarsi in vista di settembre e dell'appuntamento elettorale. Un processo che è iniziato all'inizio del mese di luglio con la consegna delle dimissioni dal consiglio comunale da parte di Enzo Tassone, attualmente tra i tre candidati sindaco.

Ssull'argomento Adriano Renaudi venerdì 10 luglio ha scritto una lettera al sindaco uscente, chiedendo spiegazioni in merito alla mancata surroga entro il termine di 10 giorni come stabilito dal Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali: "Nella mia qualità di candidato Sindaco alle prossime elezioni non riesco a comprendere perché non siano stati rispettati i termini previsti dalla norma. Porsi dubbi è ulteriormente legittimo e comprensibile nel caso in esame, ove Enzo Tassone si è dimesso per diventare presidente o vicepresidente (così si sente dire) al MIAC di Cuneo, pur volendo comunque presentare una sua lista elettorale. Non vorrei che la situazione determinasse semplicemente una dispersione di voti e non permettesse di cambiare il modo di amministrare Peveragno, riconfermando l’attuale sindaco".

"E’ infatti quantomeno strano che un consigliere si dimetta per riproporsi in lista dopo un mese, e anche le impressione raccolte dai cittadini esprimono perplessità a tal riguardo - ha sottolineato Renaudi - . Pare un atteggiamento che rievoca la politica “gattopardiana” tendente a cambiare tutto per lasciare tutto com’è. L’eventuale lista di Enzo Tassone, incompatibile in caso fosse eletto con la sua parallela (vice)presidenza del MIAC, potrebbe rappresentare anche una lista di disturbo. Invito quindi tutti coloro che vogliono cambiare le cose, a pensare seriamente alla nostra lista quale unica alternativa all’attuale amministrazione comunale".

La risposta di Tassone, via profilo Facebook personale, non si è fatta attendere: "Ho letto una recente lettera inviata da Adriano Renaudi al sindaco suo cugino e ai giornali che parla di me. Tra le varie critiche che mi vengono mosse, c'è anche quella di rappresentare una lista di disturbo, come se fino a un mese fa non fossimo in trattative per presentarci insieme, come se io fossi un outsider che arriva a "disturbare" la sua scalata verso il successo".

"Sono seduto sui banchi del consiglio comunale da molti anni e presentarmi come candidato sindaco di Peveragno è semplicemente il naturale proseguimento di un impegno politico che dura da tutta la vita. Mi sono chiesto spesso perché il candidato Renaudi non abbia mai accettato di unirsi a me, nonostante spesso abbia cercato di tendergli la mano. Ora forse mi ha risposto: sarà forse la sua, una lista di disturbo per disperdere i voti e riconfermare l'attuale amministrazione? Di solito chi ha il sospetto, ha il difetto..."

- LA RISPOSTA DEL SINDACO
Ma anche il terzo candidato sindaco alle prossime elezioni - ovvero l'attuale primo cittadino Paolo Renaudi - ha giustamente ritenuto di dover intervenire (se non altro per rispondere alla richiesta di chiarimento del cugino), con una lettera inviata nella giornata di oggi (martedì 14 luglio).

Nella lettera si risponde punto per punto alle richieste di Adriano Renaudi, iniziando dalla prima domanda: perché Tassone, pur già dimissionario, ha partecipato alla riunione del 1° luglio su una variante del PRG? "Enzo Tassone, in qualità di capogruppo del Gruppo Consiliare "Continuità e Innovazione", ha seguito negli ultimi mesi l’evoluzione di una Variante al Piano Regolatore Comunale in quanto ufficialmente coinvolto in tale discussione dalla maggioranza - specifica la comunicazione del sindaco - . Era un suo preciso impegno portare a conoscenza degli altri componenti del gruppo di opposizione dati ed elementi che permettessero ai componenti del suo gruppo di decidere con cognizione di causa. Le sue prerogative di consigliere Tassone le aveva esercitate (sul tema specifico) molte settimane prima. Per quanto ho avuto modo di constatare nell’ultimo incontro del giorno 1 luglio nulla è stato aggiunto rispetto a quanto già comunicatogli in passato; Tassone si è limitato ad accompagnare gli altri membri del suo gruppo consiliare all’incontro".

"Le dimissioni sono state protocollate a fine mattinata del 1° luglio, alle ore 12.30 circa, la riunione si è svolta intorno alle ore 17.30 - si legge ancora nella risposta alla richiesta di chiarimento sui criteri e sulle modalità con cui l'amministrazione comunale verifica la partecipazione dei soggetti legittimati agli incontri riguardanti la disamina di atti amministrativi ancora non pubblici - . E’ prassi che la corrispondenza venga inoltrata ad amministratori e Uffici interessati entro le 24 ore successive, tranne i casi in cui sia urgente mettere a conoscenza delle comunicazioni gli interessati. La riunione con i membri del gruppo di opposizione aveva carattere informale e consultivo e non era stata ravvisata (giustamente) dall’Ufficio Tecnico competente la necessità di dare comunicazione formale agli altri Uffici e agli amministratori, come d’abitudine in questi casi. Poiché nessuno poteva prevedere che sarebbero state rassegnate le dimissioni da parte del consigliere, nessuna comunicazione ufficiale e/o formale è intercorsa fra lo stesso Ufficio Tecnico e il Protocollo. L’argomento della discussione era noto nei dettagli a Tassone già da settimane e quindi nulla è stato aggiunto alle sue conoscenze senza che questi ne avesse diritto".

Sulla surroga in sé, infine, il sindaco ha ricordato "che l'articolo 38 comma 8 del D.Lg.267 del 18 agosto 2000 parla di un termine di 10 giorni, ma che tale termine è da considerarsi acceleratorio e non perentorio (Consiglio di Stato - V Sezione, 17 febbraio 2006, n. 640)".

Ma nella lettera, il sindaco riporta per amore di completezza tutti i passaggi successivi alla ricezione delle dimissioni di Enzo Tassone. "In data 3 luglio (due giorni dalle dimissioni) è stata convocata la prima persona avente diritto a entrate in consiglio in base ai risultati delle votazioni, che alle 9.56 dello stesso giorno ha rinunciato ufficialmente. Stessa decisione presa dalla seconda persona avente diritto (nella giornata del 4 luglio) e dalla terza (6 luglio). Il 6 luglio è stata quindi convocata la quarta persona avente diritto che, alle ore 17.22, ha accettato. Ovvero: a cinque giorni dalle dimissioni del Sig. Enzo Tassone è stata individuata la persona che accetterà di svolgere il ruolo di Consigliere in questo scampolo di legislatura".

"Poiché era in fase di definizione una data per un prossimo consiglio comunale, si è deciso di accorpare la data di esecuzione della surroga del consigliere con una data in cui altri argomenti erano da portare all’ordine del giorno, proprio in virtù della non perentorietà del termine di 10 giorni per la surroga del Consigliere" ha concluso Renaudi.

 

simone giraudi

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