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Cronaca | 22 maggio 2024, 10:03

Atti vandalici in piazza Boves, l'impotenza di chi ci vive: "Fanno quello che vogliono e ti ridono in faccia"

Ieri sera è stata pesantemente danneggiata la vetrina del negozio di articoli sportivi del presidente di Confcommercio Cuneo, Roberto Ricchiardi

Atti vandalici in piazza Boves, l'impotenza di chi ci vive: "Fanno quello che vogliono e ti ridono in faccia"

"Ti stacco la corda vocale a morsi. Con i denti. Io ti uccido. Non ti ho mai fatto niente perché sono bravo. Lecchino, frocio di m****. Io sono number one".

Sono alcune delle frasi estrapolate da un audio che ci è stato inviato da un residente di piazza Boves, dove da qualche settimana sono riprese le risse serali, probabilmente per il controllo dello spaccio.

Dopo l'anticipo della chiusura del Prestige Shisha Lounge Bar, stabilita con ordinanza del Comune, sembrava che le cose andassero meglio.

Eppure, da qualche tempo, i residenti si trovano nuovamente a convivere con spaccio, degrado, urla, schiamazzi e vandalismo. "Andiamo verso l'estate. Non sappiamo cosa aspettarci", commenta uno di loro sconsolato.

Ieri sera, alle 23.30 circa, un extracomunitario incappucciato ha preso una di quelle pesanti mattonelle che servono a stabilizzare e bloccare gli ombrelloni dei dehor. Con quella, ha iniziato a colpire la vetrina del negozio di articoli sportivi nel centro della piazza, Urban Jungle, di proprietà di Roberto Ricchiardi, presidente di Confcommercio Cuneo.

I residenti hanno sentito i colpi, si sono affacciati e hanno chiamato la Polizia, arrivata con tre pattuglie assieme ad una ambulanza.

"E' stato tutto ripreso dalle telecamere, ma questi se ne fregano. Anzi, se provi a dire qualcosa ti ridono pure in faccia. Sono totalmente impuniti, non hanno paura di niente. Allora stai zitto e subisci, perché almeno eviti che ti facciano danni e ti spacchino tutto. Io non voglio mica farmi spaccare le vetrine, perché poi me le devo pagare", commenta un commerciante della piazza.

Qualche residente scende a vedere cosa è successo. Non c'è nemmeno più la rabbia, ma solo il senso di impotenza di fronte a situazioni che nessuno, in città, pare riuscire a gestire. "Chiamare la polizia non serve a niente. Ridono in faccia pure a loro. Qui non siamo in America..."

Barbara Simonelli

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