Attualità - 05 ottobre 2025, 18:39

Dal Friuli alla Sardegna: la storia di Luca Terenziani in cammino per 7000 km tra natura e libertà

Il 43 enne veneto, x runner agonista, è partito lo scorso 18 maggio da Muggia, con uno zaino da 20 chili sulle spalle, tanta voglia di mettersi in gioco, la scorsa settimana ha raggiunto Garessio e oggi la Liguria

Luca Terenziani - Jesus - sui Monti Liguri

Luca Terenziani - Jesus - sui Monti Liguri

Non tutti trovano la ricetta per la felicità, ma a Luca Terenziani, 43 enne veneto, ex runner agonista, sono sufficienti uno zaino e la natura

"Lo faccio per me stesso, è la miglior cura, una medicina". 

Così risponde alla nostra domanda sul perché abbia scelto di intraprendere il Sentiero CAI Italia, lo scorso maggio. Un percorso lungo 7 mila chilometri, che quest'anno compie trent'anni e che hanno concluso solo in sei persone. 

Ogni passo porta è un incontro, una storia, un'avventura attraverso la Penisola, circondati da montagne, coste, pianure e piccoli borghi, come quello di Garessio dove Luca è stato accolto lo scorso, dai cittadini e dall'amministrazione comunale.

"Ho deciso di intraprendere questo percorso per me, la natura è l miglior antidepressivo - spiega Terenziani, che sta documentando il suo viaggio sui social con lo pseudonimo di "In cammino con Jesus", con migliaia di follower -. Camminando non solo ho conosciuto meglio l'Italia, ma anche chi ci abita: la maggior parte delle persone che ho incontrato lungo il mio cammino si è dimostrata gentile e disponibile e non è affatto scontato". 

Zaino in spalla, con circa 20 chili da portare, e tanta voglia di camminare e scoprire, un'esperienza che ha richiesto circa un anno di preparazione. 

"Dopo 14 anni di agonismo nelle corse in montagna, nell'ultimo periodo ho affrontato 30 escursioni e 12 cammini lunghi per prepararmi a questa avventura, percorrendo le vie più note, come la Via degli Dei. Ogni giorno percorro dai 20 ai 30 chilometri per spostarmi. Facendo due conti a spanne, finora ho fatto oltre 2600 km circa ed oltre 140.000 m di dislivello positivo.

Partito lo scorso 18 maggio da Muggia, in Friuli, oggi "Jesus" ha concluso il suo percorso tra i monti e guarda alla costa Ligure, nella zona di Finale Ligure, ma la destinazione finale sarà la Sardegna, che dovrebbe raggiungere verso il mese di marzo. 

Un cammino di libertà, ma anche di consapevolezza e preparazione perché, come lui stesso, che di recente ha conquistato anche il rifugio Margherita (Monte Rosa), il più alto d’Europa, ricorda: "Bisogna andare in montagna sempre attrezzati e di scegliere i percorsi in base alle vostre possibilità perché in montagna non ci si va per moda ma per tutt'altro. Una decina di giorni fa mi sono trovato sotto una bufera di neve e sono stato costretto a scendere sul versante francese. Anche lì però, ho gestito tutto al meglio, perché avevo già studiato una traccia e una via d’uscita per scendere in sicurezza. Poi ho affrontato giornate di nebbia, con visibilità zero e il satellitare ha smesso di funzionare. Quando mi sono trovato nella bufera di neve dieci giorni fa, qualcuno ha scritto che ero impreparato, inesperto o non attrezzato. Secondo me, non avevano capito bene.

Sono quattro mesi e mezzo che sono in giro per le montagne, ho finito l’Arco Alpino, ora sto percorrendo il Sentiero Italia, e arriverò in Sardegna tra febbraio e marzo. Sono 16 anni che vado in montagna. Non mi sono mai ritenuto un esperto, e neanche tra trent’anni mi definirò tale, perché in montagna c’è sempre da imparare. Però, certe situazioni penso di averle gestite bene — sicuramente meglio di chi si permette di giudicare senza sapere".

Arianna Pronestì

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