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Cuneo e valli | 23 giugno 2017, 06:03

Cuneo, per la nuova giunta Borgna tensioni fino all’ultimo

I partiti di maggioranza se le sono cantate e suonate senza che finora dalla minoranza arrivasse una sola critica. L’organigramma politico che si sta prospettando, ampliato a 9 assessori, comporterà, nel complesso, un aumento rilevante di costi per le casse del municipio

Il Municipio di Cuneo

Il Municipio di Cuneo

Si sono protratti fino a notte inoltrata gli incontri dei vari gruppi ieri sera e, quando mancano poche ore alla presentazione della giunta, non tutti i nodi sono stati sciolti.

I “centristi” continuano a reclamare il ruolo di vicesindaco e a voce ancor più alta quando hanno saputo che nel Pd il terzo assessore, oltre a Patrizia Manassero e Mauro Mantelli, com’era facile prevedere sarà Domenico Giraudo.

“Centro per Cuneo” si chiede con quale spirito Federico Borgna possa accettare che due dei tre assessori del Pd siano quelli che, più di altri, gli hanno fatto una guerra spietata fin quando non è intervenuto il segretario regionale Davide Gariglio.

Ai centristi, fedelissimi di Borgna nei giorni della tempesta, questo boccone proprio non va giù. Ancora ieri sera, riunitisi alle 22, hanno minacciato di far saltare il tavolo per la questione del vicesindaco. Tra poche ore capiremo se daranno corso ai loro propositi o se le loro armi, alla prova dei fatti, si riveleranno spuntate. I quattro seggi loro attribuiti potrebbero essere argomenti convincenti a farli desistere da prove di forza, ma se davvero la questione fosse di principio ne vedremo delle belle.

Contemporaneamente, in altra sede, emergevano i mal di pancia dei Moderati, che nessuno mai ha considerato per la giunta.

La coordinatrice provinciale e consigliere regionale Carla Chiapello ha riunito la lista per fare il punto, dopo che da Torino Mimmo Portas aveva già espresso il suo malumore al presidente della Regione Sergio Chiamparino.

Se la situazione è relativamente tranquilla (almeno sul fronte municipale) in “Crescere Insieme”, è tra i “Democratici e Solidali” che la tensione ha raggiunto livelli di guardia. L’aver pescato Guido Lerda, solo sesto alle spalle di Alessandro Spedale, Marco Vernetti, Tiziana Revelli, Giovanni Cerutti e Andrea Odello, è stato valutato dai primi eletti come un affronto nei loro riguardi.

Situazione non dissimile a quella determinatasi nel Pd col richiamo in servizio del veterano Mauro Mantelli. Il povero Antonino Pittari, che non si è visto filare da nessuno dopo aver portato in dote 300 voti, risulta non entusiasta dell’estromissione.

La giunta di 9 membri che domattina Borgna presenterà è stata confezionata col bilancino del manuale  Cencelli: 3 assessori targati Pd (Patrizia Manassero vicesindaco, Mauro Mantelli e Domenico Giraudo), 4 al “Centro per Cuneo” (Luca Serale, Franca Giordano, Davide Dalmasso e Cristina Clerico), uno ciascuno a “Democratici e Solidali” (Guido Lerda) e “Crescere Insieme” (Paola Olivero).

Non si può non constatare come l’esecutivo che si affaccia sia stato faticosamente partorito dopo un pesante condizionamento degli apparati di partito (e non solo) e non nasca dunque sotto i migliori auspici.

Le tensioni che si registrano alla vigilia del varo, lasciano presagire che il mandato che Borgna si appresta ad affrontare non avrà un percorso lineare.

Il primo banco di prova potrebbe essere proprio la designazione del presidente del Consiglio comunale, che verrà eletto – lo rammentiamo – a scrutinio segreto dalla prima seduta del Consiglio comunale.

Stupisce che l’opposizione, se si esclude un timido vagito venuto da Nello Fierro (Costituente dei Beni Comuni), per altro mirato a chiedere la presidenza del Consiglio comunale, non abbia avuto argomenti su cui eccepire.

E pensare che spunti per più di una critica, in questa dozzina di giorni, non  mancavano. Dobbiamo constatare, a conti fatti, che il voto dell’11 giugno ha annichilito la minoranza, senza per altro aver rinvigorito la maggioranza.

Se sapessero far di conto, gli esponenti chiamati dai cittadini elettori al controllo dovrebbero realizzare, ad esempio, che l’aver portato la giunta a 9 componenti e l’introduzione di possibile figure di “consigliere delegato” comporteranno per le casse comunali un incremento di costi tutt’altro che irrilevante.

La democrazia ha i suoi costi? Sacrosanto, ma in tempi di vacche magre e con una vittoria così schiacciante da Borgna qualche segnale in più, su vari fronti, era lecito aspettarselo.

 

 

   

Giampaolo Testa

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