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Agricoltura | 17 dicembre 2017, 16:58

Nuove (?) frontiere della comunicazione per la nuova agricoltura, ecco cosa sapere

Pianificare, preparare il terreno, nutrire, far ruotare: sono molte le espressioni rubate all'agricoltura per raccontare le nuove frontiere della comunicazione.

Nuove (?) frontiere della comunicazione per la nuova agricoltura, ecco cosa sapere

Pianificare, preparare il terreno, nutrire, far ruotare: sono molte le espressioni rubate all'agricoltura per raccontare le nuove frontiere della comunicazione. Dal tempo degli "effetti speciali" della pubblicità siamo passati a quelli della paziente costruzione di una relazione più vicina ed efficace con i nostri clienti. Seminare oggi per raccogliere domani con una variabile: l'accelerazione dei risultati.
Pochi settori come quelli vicini alla terra nel senso più letterale del termine procedono su quello che un tempo i nostri genitori avrebbero chiamato semplicemente buon senso. Tradotto in comunicazione significa rispondere alla complessità in cui viviamo focalizzando prima gli obbiettivi per poi costruire il percorso, un passo dopo l’altro. Appunto: buonsenso. Con buona pace di chi preferisce imbottire di sigle e anglicismi tutto ciò che riguarda la comunicazione contemporanea.

Come se la nostra lingua ricchissima non fosse in grado di definire le "piattaforme sociali" nate su Internet per far incontrare chi - nel cercare informazioni su prodotti o aziende ha iniziato a preferire il parere di suoi simili alle informazioni che poteva ricavare dai siti aziendali. La cosiddetta fase 2.0 del web.

Alzi la mano chi ancora non ha compreso che oltre a un sito su Internet ormai ci vuole qualche sistema per portarci i visitatori.

Un po' come quando si stampano dei cataloghi o dei volantini: dopo averli disegnati e preparati con cura sarebbe strano tenerli sulla propria scrivania! 

Quando ci accorgiamo di avere una storia di qualità da raccontare e sappiamo bene a chi vogliamo raccontarla abbiamo già la parte più preziosa della comunicazione: abbiamo il seme. Un risultato da accompagnare al suo massimo potenziale attraverso un insieme di elementi: grafica, fotografia, sito (facile da usare sul nostro cellulare, visto che ormai la maggioranza i siti li apre lì o su tablet) per dare forma alla storia e informazione, pubblicità per farla conoscere ai nostri destinatari. Una promozione che ha costi sempre meno proibitivi e vicini alle esigenze di chi vuole comunicare perché si è man mano avvicinata al pubblico finale. Vince la prossimità, come quella della stampa locale che cresce quando quella nazionale sta soffrendo.

Prima per parlare a milioni di famiglie (e tutti gli architetti o i funzionari municipali o gli imprenditori...) dovevamo andare in televisione o attaccare manifesti in tutta Italia. Oggi possiamo scegliere con puntualità a chi far leggere il nostro messaggio da quelle straordinarie pagine gialle con tanto di volti, storie e preferenze (un catalogo di facce come appunto recita FaceBook) che sono i social network. Raggiungere solo le persone che davvero contano per noi e misurare l'effetto di ogni investimento nella comunicazione. Altra cosa che fino a poco tempo fa sembrava davvero impensabile.

 

Maggiori informazioni su www.threesixty.it 

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