E' passato esattamente un anno dall'alluvione che- nella notte tra il 2-3 ottobre 2020 devastò la val Tanaro, da Ceva a Ormea.
In seguito ai danni subiti da cittadini e commercianti, a Ceva, è nato il "Comitato Alluvionati" che, dopo aver scritto al sindaco, aveva consegnato anche una lettera all'assessore Regionale Marco Gabusi, che aveva effettuato un sopralluogo lo scorso aprile.
"Da quel momento sono stati eseguiti alcuni lavori di disalveo del fiume, ma diversi, tra cui alcuni di fondamentale importanza per la sicurezza della popolazione che risiede nell’area più funestata, rimangono da fare" - spiegano dal Comitato Alluvionati - "e sono proprio questi a spaventare i residenti della zona lungo la sinistra e la destra orografica del fiume Tanaro, compresa tra le Vie Al Campo Sportivo, Gatti, Sant’Agostino, IV Novembre, Porta Tanaro, Repubblica, Nosalini, Filatoio, Cameroni, Trento e Via della Polveriera, che ha subito danni ingentissimi".
"La grande preoccupazione espressa dai cittadini, di cui ci siamo resi portavoce" - proseguono dal Comitato - "sta crescendo anche perché la stagione autunnale appena avviata potrebbe causare piogge con effetti idrogeologici gravi e difficili da contenere. A preoccupare sono alcune questioni non del tutto risolte e che abbiamo raccolto per sottoporle agli Amministratori sia Regionali sia Comunali, in modo che si possa arrivare finalmente alla loro risoluzione in maniera celere".
Qui di seguito riceviamo e pubblichiamo la nota del Comitato Alluvionati in cui vengono elencati i motivi di preoccupazione dei cittadini e le considerazioni raccolte dal comitato:
a) Regimazione di tutte le tubazioni che affluiscono in Tanaro. Da poco tempo il Comune di Ceva ha incaricato un professionista per lo studio del progetto di regimentazione di tutte le canalizzazioni che confluiscono nel Tanaro, in modo da evitare che le stesse risalgono ed escano dai tombini: la zona del Filatoio è stata infatti allagata prima dalla fuoriuscita dei tombini che dall’esondazione del fiume. Considerata l’importanza dell’opera, che i residenti ritengono fondamentale, sarebbe di grande interesse conoscere i tempi di realizzazione ed anche prenderne visione.
b) Abbattimento del ponte sulla Provinciale. Il Comitato Alluvionati considera ormai improcrastinabile l’abbattimento e rifacimento, con criteri più idonei, del ponte sulla Provinciale, in previsione di un’eventuale nuova piena del Tanaro: le sue attuali caratteristiche costruttive creano infatti un effetto diga e limitano il deflusso delle acque inondando l’intera zona. Pare però che la Provincia, prima di affrontare il problema, abbia la necessità di una perizia che dimostri l’inadeguatezza del ponte in base alla portata di piena dell’ultima alluvione (costruito in base alla portata di piena del 1994). Si tratta quindi di capire pertanto se l’Amministrazione comunale abbia già affidato la realizzazione di uno studio a tal proposito per comprendere come adeguare il ponte stesso.
c) Aiuti economici per coprire i danni causati dall'alluvione. In considerazione degli enormi danni che tutte famiglie dell’area indicata hanno subito durante l’alluvione è indispensabile un aggiornamento tempestivo rispetto ai tempi di rimborso previsti dalla Regione Piemonte, come anche è urgente avere certezze sulle intenzioni di risarcimento ministeriali, la risistemazione delle proprietà, oltre al disagio finanziario procurato dall’evento alluvionale, è aggravata dal fatto che molti residenti non dispongono delle risorse materiali richieste per il recupero. Le poche famiglie, che hanno potuto provvedere ai lavori, hanno pagato e depositato in Comune le fatture dei rifacimenti; l’Amministrazione comunale le ha esaminate ma non ancora risarcite e ci si chiede pertanto quali siano i tempi realistici di pagamento. A ciò si aggiunge il fatto nell’area sono insediate varie attività economiche, in alcuni casi anche pesantemente colpite, che non sono state inglobate, almeno per il momento, tra le realtà da risarcire.
d) Progetti per future opere di difesa. Il Comitato chiede di perseverare con più forza per l’ottenimento delle risorse finanziarie da parte del Ministero per le opere di sistemazione. Pare che siano attivabili 2 progetti: uno per la ricalibratura degli argini e l’altro per la ripresa della scogliera nella zona sotto il cimitero, che prevedono un’ipotesi di spesa complessiva di circa 2 milioni di euro. La questione è che, almeno per ora, non è stato fatto ancora nulla. Il Comitato sperava invece che, entro l’autunno 2021, si avviassero i lavori, anche al fine di tranquillizzare le persone che abitano nella zona. Rimane pertanto aperto il quesito su come evolverà la situazione.
e) Disalveo del fiume. Una grande preoccupazione del Comitato riguarda il disalveo, ancora in parte da compiere, nel tratto tra il campo sportivo e la zona Cameroni ed in cui sono presenti molte aree con grandi cumuli di materiale. Per il momento i lavori eseguiti riguardano l’area del ponte della Cattalana, mentre nel concentrico del paese ci sono ancora ampie zone del fiume che presentano molti detriti e ciò non fa dormire sonni tranquilli agli abitanti della zona. Si è notato che la Regione Piemonte ha provveduto a snellire l’iter burocratico per la realizzazione dei lavori di disalveo e molti comuni, come ad esempio Niella Tanaro e Bastia Mondovì, hanno già proceduto, quindi ci augura che anche Ceva provveda per il concentrico in tempi rapidi.
f) Sistema di allertamento. Il Comitato aveva sollecitato in merito l’allora Assessore alla Protezione Civile sig.ra Carena, che rispose di voler illustrare alla popolazione un progetto di tale sistema, di cui ad oggi non si hanno però riscontri.
Quanto sopra indicato intende evidenziare che la popolazione residente nell’area in cui è avvenuta l’esondazione teme di doversi ritrovare nella medesima situazione già provata nel 1994 e ripetuta nel 2016 e nel 2020, a distanza di così pochi anni dato che gli interventi sin ora attuati sono risultati indiscutibilmente non risolutivi, e ciò procura nei residenti un sentimento di forte esasperazione e fa crescere il timore che le opere necessarie non troveranno compimento in tempi rapidi, come già è evidente ora ad un anno di distanza, dal momento che non è ancora nota la precisa definizione degli interventi pubblici previsti e le loro tempistiche.
Il Comitato Alluvionati di Ceva