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| 04 marzo 2013, 20:41

Il futuro della birra cuneese è scuro

Peccati di Gula. Grandi risultati cuneesi al concorso "Birra dell'anno" a Rimini

Teo Musso

Teo Musso

Scuro, attenzione, non buio. Tutt’altro. 

A Rimini la settimana scorsa si sono incontrati e “scontrati”  104 birrifici che hanno fatto scendere in campo ben 556 birre artigianali pur di poter conquistare il titolo “Birra dell’anno”. Le categorie che venivano valutate dalla giuria capitanata da Flavio Boero erano 24.

Premio più importante: Birrificio dell’anno.

Chi poteva vincerlo se non Teo Musso? Infatti l’ha vinto Teo Musso.

Occorre precisare, però, che non si tratta, di un premio risultato dal giudizio complessivo sull’attività del birrificio più famoso d’Italia, che senza dubbio il Baladin avrebbe vinto, ma al produttore meglio piazzato nel “medagliere” del concorso.

È la dimostrazione che non ci si deve mai sedere sugli allori. A Musso va riconosciuto non solo di essere stato il primo delle centinaia di birrifici italiani, ma soprattutto di aver inventato uno stile. Potrebbe guardare i colleghi dall’alto e invece non disdegna di continuare a creare, di scendere in campo a confrontarsi e vincere: primo e secondo classificato nella categoria dedicata alle birre affinate in legno, alta e bassa fermentazione  con “Lune” e “Terre”. Secondo per le birre ad alta fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione angloamericana con Xyauyù Barrel. Ancora primo nella categoria scure, alta fermentazione, alto grado alcolico, di ispirazione belga con Leön.

E proprio in questa categoria spunta un altro birrificio cuneese che ha saputo conquistarsi il secondo posto con la birra Yule. Si tratta del Giratempo Pub di Sant'Albano Stura. Per alcuni basta sentire  il nome di questa birreria per capire che oltre alle birre in questo “magico” posto c’è anche altro. Per tutti gli altri occorre una spiegazione. Mentre Lelio Bottero si occupa di vestire i panni del mastro birraio, la figlia Paola ha vestito questo curioso locale con i panni di Harry Potter, essendo una delle più esperte conoscitrici del personaggio della Rowling a livello mondiale. Sembra di entrare in una grotta: manici di scope, enormi scacchiere, alberi che nascono dal nulla. Affascinante. E le birre si chiamano Niimbus (la scopa volante di Harry), Manico Rosso (in versione ambrata), Burrobirra (la bevanda preferita dei piccoli maghi) e la vincitrice Yule. Scura di caffè e liquirizia. Yule come il solstizio d’inverno per i celti, lo stesso giorno in cui avrebbe dovuto esserci la fine del mondo. E invece, guarda un po’ che inizio!!

 

paola gula peccatidigula@targatocn.it

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