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| 08 novembre 2017, 06:45

Conformismo e presa di decisione: il “Click sulla psicologia”

Molti studi hanno confermato che la presa di decisione è molto influenzata dalla propensione di decidere in relazione all'opinione più diffusa

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Nel corso della vita gli individui si trovano continuamente a dover prendere delle decisioni essendo immersi in un contesto sociale: famiglia, gruppo, organizzazione e cultura.

L'appartenenza al gruppo può inevitabilmente influenzare i comportamenti e le decisioni degli individui e spesso le pressioni del gruppo possono influenzare un individuo al punto da costringerlo a conformarsi alla decisione del gruppo stesso, pur avendo egli stesso piena consapevolezza dell'erroneità della posizione del gruppo. Il conformismo nei gruppi è pertanto la tendenza dei membri ad adottare e ad esprimere opinioni e comportamenti coerenti con il gruppo, anche se differenti dal proprio modo di pensare. Tale, è un fenomeno nel quale un individuo tende a sacrificare il proprio modo di decidere e fare a favore di quello adattato dal gruppo, con il fine di farsi accettare e benvolere, evitare ritorsioni o conseguenze negative e ad averne un proprio tornaconto.

Molti studi hanno confermato che la presa di decisione è molto influenzata dalla propensione di decidere in relazione all'opinione più diffusa. L'appartenenza ad un gruppo ha di per sé il valore simbolico tanto profondo da giustificare l'influenza sociale normativa, ovvero la capacità da parte del gruppo di modificare le opinioni o le scelte delle persone sulla base del gruppo stesso.

Perché ci facciamo influenzare “dagli altri”?

Per una forte pressione, da alcune persone o dall'intero gruppo; per il clima di apparente unanimità nella decisione; per un’eccessiva sopravvalutazione del gruppo; per un'elevata coesione; per la paura dell'isolamento e la paura di prendersi la responsabilità su qualcosa che si può invece condividere con il gruppo.

Nel processo decisionale un ruolo fondamentale viene ricoperto dalle emozioni, in quanto determinano lo stato emotivo della persona.

Come sentirci liberi di esprimerci, anche se in contrasto con il gruppo?

Individuando possibili alleati, poiché sentire l'appoggio di un altro potrebbe farci sentire più protetti. 

La maggioranza non ha sempre ragione: di fronte alla maggioranza siamo sempre pronti ad adattarci e a mettere in discussione le nostre idee, ma solo perché lo pensano in molti, non vuol dire che sia la cosa giusta.

Le nostre idee, anche se controcorrente, meritano di essere espresse.

Salviamo la faccia: a volte è difficile mettersi apertamente in contrasto con gli altri in una situazione sociale, bisogna darsi il permesso di valutare il modo per esprimere le nostre opinioni e sentirci protetti dal giudizio degli altri.

Io non sono le mie idee, cioè la risposta sbagliata non è sinonimo di persona sbagliata. Spesso ci troviamo a fare questo pensiero automatico: devo piacere agli altri per quello che sono, non per quello che faccio. Siamo tutte persone diverse e ci sono infinite possibilità di non essere d’accordo su questo o quell’argomento: per sentirsi accettati non occorre essere uguali, ma rispettare le opinioni discordanti.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e curiosità, potete seguire la mia pagina Facebook mettendo " mi piace" alla pagina D.ssa Ernestina Fiore Psicologa o visitando il sito www.ernestinafiorepsicologocuneo.it, dove potete trovare anche i precedenti articoli della rubrica.

Ernestina Fiore

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