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Attualità | 23 maggio 2023, 07:01

Peste suina in Granda, i sindaci di Lesegno e Niella Tanaro: "Agire in fretta per bloccarne l'avanzata"

Oggi nei due comuni la prima battuta di caccia straordinaria per cercare di creare una zona cuscinetto e proteggere le realtà suinicole locali. I sindaci Rizzo e Mina: "Sarebbe disastroso per gli allevamenti e per i posti di lavoro"

Peste suina in Granda, i sindaci di Lesegno e Niella Tanaro: "Agire in fretta per bloccarne l'avanzata"

Preoccupa l'avanzare della peste suina africana (PSA) verso la Granda. Il primo comune ad essere entrato in zona rossa II infetta, la scosa settimana, è stato quello di Saliceto, in seguito al ritrovamento della carcassa di un cinghiale in un paese ligure a diedi chilometri di distanza. 

Entrare in "zona infetta" ha notevoli ricadute non solo sull’attività venatoria, ma anche a livello imprenditoriale e turistico e se altri comuni dovessero entrare in "zona 2" le conseguenze sul settore suinicolo della Granda potrebbero subire un danno non indifferente.

Una situazione che preoccupa soprattutto le aree del Monregalese e Cebano, geograficamente più prossime a Saliceto: la peste suina africana infatti avanza di 2/3 chilometri a settimana.

"In collaborazione con i sindaci di Niella Tanaro e altri comuni limitrofi - spiega il sindaco di Lesegno Emanuele Rizzo - ci siamo confrontati per cercare di trovare una soluzione che possa portare alla creazione di una 'zona cuscinetto' che prevenga i nostri territori dall'arrivo della peste suina: le conseguenze sarebbero pesanti sia per il settore suinicolo locale che per il turismo e le attività outdoor."

In zona rossa infetta infatti - lo ricordiamo - non si può uscire dai sentieri tracciati, si deve tenere il cane al guinzaglio, pulire le scarpe e le ruote delle biciclette, raccogliere funghi solo se residenti nel comune di Saliceto. Per tutte le regole CLICCA QUI.

"Dobbiamo agire in fretta, non c'è più tempo da perdere - dice il Gian Mario Mina, sindaco di Niella Tanaro - sul territorio abbiamo due importati realtà suinicole, che garantiscono innumerevoli posti di lavoro, non possiamo stare a guardare".

Nell'allevamento di Lesegno sono ora presenti 3.500 capi riproduttori, pronti ed in ricambio, di elevato valore economico e genealogico oltre a 90mila suinetti. L'azienda conta al suo interno 17 addetti; inoltre all'impianto sono collegati altri 24 siti produttivi che danno lavoro ad altri 60 addetti; mentre a Niella Tanaro ci sono 3.500 capi da ingrasso. 

Mentre i due comuni si sono già mossi per chiedere una deroga in Regione sui corsi per i cacciatori, l'ente provinciale, proprio in queste ore, ha pubblicato le indicazioni rivolte a chi pratica attività venatoria e ha seguito corsi sulla biosicurezza per la Psa e corsi di formazione previsti dal Priu, al fine di organizzare battute straordinarie sul territorio (leggi qui) e dare supporto. 

Non tutti i cacciatori infatti sono al momento formati per attuare questo tipo di intervento. Proprio giorni fa, a Gorzegno, la Provincia ha organizzato un incontro con i caciatori dell'ATC (Ambito territoriale di caccia) Cn 5 al centro del quale è emersa la necessità di procedere con l'abbattimento di abbattimento dei cinghiali in modo massivo nelle zone ancora indenni dalla Psa.

"Ringraziamo la Regione e la Provincia per il supporto - dicono Rizzo e Mina - in particolare il consigliere Pietro Danna e il presidente Luca Robaldo che ci ha dato modo di confrontarci anche se nello scorso fine settimana era impegnato nella gestione del maltempo. Al momento non tutti i cacciatori delle squadre locali sono in possesso delle certificazioni per effettuare l'intervento, ma speriamo che si possa agire in fretta per trovare una soluzione. Ringraziamo il il Comprensorio che si sta occupando di organizzare i corsi in tempi brevi, ma soprattutto speriamo di poter riuscire a creare un sistema 'cuscinetto' per bloccare l'avanzare della PSA".

Intanto proprio oggi, grazie all'interessamento della Provincia, nei territori comunali di Lesegno e Niella Tanaro saranno inviati 15 uomini abilitati per una batttuta di caccia straordinaria, che saranno supportati dalle squadre locali con la messa a disposizione dei cani.

Per garantire la sicurezza delle persone e degli automobilisti che percorreranno strade limitrofe alle zone di caccia, lintervento sarà monitorato dai carabinieri. 

 

Arianna Pronestì

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