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Solidarietà | 23 maggio 2023, 09:43

Sette ragazzi di Sant'Albano Stura in aiuto dell'Emilia Romagna ferita

Né angeli né eroi: "solo" un gruppo di amici che ha deciso consapevolmente di dare una mano!

Sette ragazzi di Sant'Albano Stura in aiuto dell'Emilia Romagna ferita

Quasi tutte le estese o ristrette situazioni tragiche della nostra recente storia nazionale e locale, dalle alluvioni ai terremoti alle calamità di vario genere, hanno spesso offerto esempi di situazioni, scelte semplici ma fondamentali, spunti che aprono stretti spiragli, minuscoli spaccati di pulsante umanità, di incoraggiante speranza.

Convinti dell'assioma, oggi un po' controcorrente, che suggerisce "se qualcosa di buono compi, è più che naturale: è doveroso, costruttivo; che tu lo racconti!", anche solo per il contagio positivo che la narrazione potenzialmente innesca, abbiamo visto una foto, abbiamo cercato un contatto e abbiamo voluto parlare e raccontarvi di Davide e dei suoi amici, ragazzi sorridenti, e che soprattutto un sorriso hanno voluto portare, nel mare di fango di Forlì.

- Ciao Davide. Inutile dire che, pur nella diffusa demonizzazione, anche i social hanno valenze, funzioni e lati molto positivi. E proprio su social abbiamo trovato per caso le vostre fotografie ricoperti di fango e sorridenti, in quel di Forlì, nelle ore successive all'alluvione.

Chi siete?

Ciao.

Siamo Beniamino, Ilaria, Dario, Roberto, Andrea, Samuele ed io: un gruppo di amici e facciamo parte dell'oratorio della parrocchia di Sant'Albano Stura

- Da che spunto nasce la scelta di essere a Forlì qualche ora dopo l'alluvione che ha colpito la città?

Due di noi vivono a Forlì.

Appena saputo dell’alluvione ci siamo informati sulla loro situazione.

Fortunatamente non avevano subíto alcun danno, ma ci hanno raccontato che la situazione intorno a loro era davvero tragica, che c'era gran bisogno di volontari per spalare il fango e liberare le case.

Quindi, appena l’acqua a Forlì ha cominciato a ritirarsi, in una giornata ci siamo organizzati e siamo partiti!

- Che situazione avete trovato e che cosa vi ha colpiti maggiormente?

Nonostante tutte le immagini viste nei giorni precedenti sui social e in tv, una volta arrivati a Forlì la situazione ci è sembrata ben peggiore di quanto potessimo immaginare.

C’erano davvero acqua e fango ovunque. Moltissime persone hanno perso tutto: mobili, automobili, case e cantine erano completamente allagate.

Tutto questo però non sembrava aver scoraggiato i cittadini e i numerosi volontari di ogni età arrivati da tutta Italia: c’era chi spalava, chi svuotava le case, chi distribuiva pasta, panini o da bere per tutti i volontari...

Siamo rimasti davvero colpiti soprattutto da ciò che abbiamo sentito parlando con la gente: un papà, che ci ha fatto vedere l’auto, finita sotto due metri d’acqua, che gli avevano consegnato nuova 4 mesi fa, o i dipendenti di una panetteria, che ci hanno detto che quello che loro avevamo appena liberato dal fango, era il forno più vecchio di tutta Forlì.

O ancora quando, svuotando un garage insieme a una signora, abbiamo trovato gli album con le vecchie foto di famiglia: erano completamente coperti di fango, ma nessuno ha avuto il coraggio di metterli nel mucchio delle cose da buttare...

- Si é trattato dunque di una esperienza umana non da poco! Quanto siete partiti a cuore leggero e quanto hanno invece pesato paure, timori, potenziali rischi?


Alla partenza qualche timore ce l'avevamo, più che altro ci siamo chiesti se avremmo potuto fare la differenza, se potevamo davvero essere utili.

Durante le prime ore a spalare poi, questa sensazione è divenuta sempre più forte.

Acqua e fango in ogni dove e noi avevamo solo qualche pala e le nostre braccia.

Ma proprio questa esperienza ci ha insegnato che, per quanto il nostro contributo possa sembrare piccolo ed apparire insignificante, in realtà per qualcuno fa la differenza.

Per le persone che abbiamo incontrato, e a cui abbiamo ripulito pochi metri quadri di casa o di giardino, oppure il retro di un negozio, siamo stati fondamentali.

Ogni aiuto per quanto piccolo, per quanto limitato, per quanto ci sembri non risolvere la situazione, per qualcuno fa la differenza.

E ogni aiuto, qualunque esso sia, è importante!

- dunque sporchi e stanchi, ma emotivamente arricchiti e umanamente soddisfatti....

Usciamo da questa esperienza con la consapevolezza che l’unico modo per superare gli ostacoli o le tragedie come questa sia aiutandosi l'un l'altro.

Lo abbiamo percepito chiaramente vedendo le centinaia di persone che da tutta Italia sono arrivate in Emilia-Romagna per dare una mano.


L’emergenza però non è finita: Forlì e le altre città colpite continuano ad avere bisogno di tutto l’aiuto possibile. Speriamo che altri vorranno partire e dare il loro contributo, anche solo per qualche giorno!

Fabrizio Biolè

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