/ Attualità

Attualità | 25 maggio 2023, 12:22

Nuovo ospedale Cuneo, l'allarme di Bongiovanni: "Il debito generato dal partenariato ricadrà sui servizi agli assistiti"

Nella prima serata del consiglio comunale di maggio il consigliere di Cuneo Mia ha letto una lettera a nome di tutti i gruppi contrari alla formula pubblico-privata: "Le risorse della Regione non aumenteranno, l'azienda si indebiterà per vent'anni"

Nuovo ospedale Cuneo, l'allarme di Bongiovanni: "Il debito generato dal partenariato ricadrà sui servizi agli assistiti"

Nei mesi scorsi abbiamo segnalato che le risorse per la Regione Piemonte ammesse al finanziamento per la sottoscrizione di Accordi di Programma, in ragione delle previsioni di cui all’art. 20 della legge 67/88, per finanziare, tra l’altro, anche la realizzazione dell’ospedale di Cuneo superavano la cifra di 800 milioni di euro. A febbraio avevamo segnalato il fatto con un’interpellanza e qualcuno ha fatto in qualche modo intendere che noi eravamo ‘dilettanti allo sbaraglio’, mentre le dichiarazioni dell'assessore regionale competente circa la mancanza di questi fondi erano supportate dal parere di fior fiore di professionisti. Come risulta dai dati della Tabella 2, di pagina 30 della citata memoria della Corte dei Conti, dopo l’aggiornamento dovuto all’Accordo di Programma per il rifinanziamento del progetto del nuovo ospedale di Novara, le risorse nelle disponibilità della Regione Piemonte ammontano esattamente a 810.503.000 di euro”.

Mette ‘i puntini sulle i’, come si dice, la dichiarazione che il consigliere comunale di Cuneo Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) ha fatto mettere a verbale all’inizio del consiglio comunale di maggio – svoltosi nelle serate di lunedì e martedì scorso - , leggendola a nome di tutte le forze di minoranza contrarie alla realizzazione del nuovo ospedale unico della città tramite il metodo del partenariato pubblico privato (quindi, oltre al suo gruppo, anche Beppe Lauria, Giancarlo Boselli e Luciana Toselli).

La lettera inizia facendo riferimento alla presentazione da parte della Corte dei Conti – nell’ambito  dell’indagine conoscitiva sulla ristrutturazione edilizia e l’ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico svoltasi il 5 maggio scorso – di una memoria con la quale ha aggiornato al 31 dicembre 2022 lo stato degli investimenti e dei finanziamenti in sanità, disponibili per l’edilizia ospedaliera e le tecnologie elettromedicali. Poi, si sposta sul ribadire i maggiori costi della soluzione del partenariato rispetto a quella dei fondi pubblici: "Tenendo conto dei dati resi noti il 14 febbraio scorso a Cuneo dal Presidente della Giunta Regionale e dall’Assessore alla Sanità del Piemonte abbiamo dimostrato, conti alla mano, che la proposta di PPP presentata nel maggio scorso all’AO Santa Croce e Carle è di gran lunga la modalità più onerosa per finanziare la realizzazione del nuovo ospedale, tra quelle applicabili – ha letto Bongiovanni - . La proposta di PPP prevede un canone annuale, tutto compreso, di 55 milioni di euro circa, cifra capace di far saltare i conti dell’AO Santa Croce indebitandola per i prossimi 20 anni. Considerato che le risorse a disposizione della sanità piemontese non aumenteranno nei prossimi anni, l’AO per onorare l’obbligazione che assumerebbe accettando la proposta di PPP dovrebbe ridurre i costi di gestione a totale danno dei servizi erogati agli assistiti, in quanto unica voce di spesa comprimibile”.

Auspichiamo che all’iniziativa dei nostri tre gruppi si associno anche altri consiglieri, nella speranza che le istituzioni preposte intervengano per fare chiarezza in ordine aduna vicenda che ha già visto le dimissioni della Direttrice dell’Azienda Ospedaliera, della direttrice sanitaria e poi ancora il pensionamento del Direttore Generale della Sanità piemontese – si legge ancora nella lettera - . Chiediamo pertanto alla Sindaca, in virtù del ruolo che il Dlgs n. 502 del 30 dicembre 1992 le assegna nell’ambito dell’AO Santa Croce e Carle, viste anche le dichiarazioni in cui diceva che era preferibile il finanziamento pubblico ma intendeva perseguire la  costruzione del nuovo ospedale con qualsiasi fonte di finanziamento, dopo un anno perso a inseguire gli inesistenti vantaggi della proposta di PPP, di farsi portavoce presso l’Azienda sanitaria. Poiché se si vuole realizzare un nuovo ospedale, occorre farlo in modo da evitare condizionamenti da parte degli investitori privati e quindi con finanziamenti pubblici anche sulla base delle previsioni di cui alla Deliberazione del Consiglio Regionale n. 193-974, del 18 gennaio 2022”.

Ribadiamo infine che la necessità primaria rimane quella di operare per ottenere una medicina di prossimità e del territorio che risponda a ciò che le persone chiedono e a ciò che il Covid-19 ci ha insegnato, quindi il mantenimento dell'efficienza dell'attuale ospedale con investimenti anche sul personale che ne fa parte, per mettere i dipendenti nelle migliori condizioni lavorative ed evitarne la fuga”.

Simone Giraudi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium