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Politica | 30 aprile 2024, 07:15

Cuneo, quando “verifica” è sinonimo di crisi politica

Partito Democratico e Centro per Cuneo ai ferri corti sulla nuova governance della Fondazione CRC. I margini per una possibile ricomposizione della maggioranza sono appesi ad un esile filo

Il gruppo consigliare di Centro per Cuneo

Il gruppo consigliare di Centro per Cuneo

Per capire che cos’è la verifica di maggioranza di un qualsiasi governo bisogna ricorrere al dizionario. Il vocabolario della Treccani la definisce in questi termini: “L’accertamento della sussistenza delle motivazioni di fondo e delle condizioni che hanno determinato un’alleanza, una intesa, una coalizione di governo tra due o più partiti”.

Il nodo sta tutto qui: sussistono ancora le condizioni politiche che, nel 2022, hanno dato vita all’alleanza tra Partito Democratico e lista civica “Centro per Cuneo”?

A fianco di questo interrogativo un altro, non di minore conto: può la definizione della governance di una Fondazione CRC di origine bancaria, ente di diritto privato (è bene non dimenticarlo) determinare una crisi istituzionale qual è quella che si sta prospettando al Comune di Cuneo?

Certo è che in municipio le cose non si stanno mettendo per il meglio, ma anche gli esordi della nuova Fondazione non si annunciano sotto i migliori auspici. Per la città capoluogo si apre una stagione difficile, contrassegnata dall’incertezza e da una congiuntura elettorale che mette a nudo le difficoltà di una maggioranza che politicamente ha ormai poco da spartire. A fare da sfondo, alcune pesanti questioni amministrative messe prima sotto il tappeto e poi affrontate con eccesso di indugi.

Che la situazione fosse ai limiti, lo si era percepito già da qualche tempo anche se era opinione corrente che prima della tornata elettorale dell’8 e 9 giugno non sarebbe successo niente. E invece il capogruppo gruppo centrista Vincenzo Pellegrino, con modalità surreali, ha comunicato ai giornalisti la decisione di abbandonare l’aula ma ha omesso di motivarne le ragioni in aula.

Un atto politico che, di fatto, apre una crisi politico-amministrativa dagli esiti incerti. Anche perché – va detto – gli altri partner di coalizione non hanno potuto far altro che prendere atto del precipitare degli eventi.

Questo il whatsapp di Pellegrino inviato ai cronisti: “Il confronto odierno dei gruppi della coalizione sul tema Fondazione CRC ha generato una situazione che necessita di un’urgente verifica di maggioranza. Per evitare ulteriori incomprensioni, attendiamo la convocazione del Coordinamento di maggioranza e abbandoniamo i lavori di questo Consiglio comunale”.

Ora ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità, sapendo che i rattoppi talvolta sono peggio dei buchi.

Giampaolo Testa

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