/ Cronaca

Cronaca | 07 maggio 2024, 18:56

Bene Vagienna: minacce con un coltello, a processo dopo il servizio "Fuori dal Coro"

Il video delle telecamere di videosorveglianza poste all'incrocio di via Beata Paola arrivò anche alla trasmissione di Mario Giordano. L'imputato, un ex richiedente asilo, è accusato di minacce aggravate

Un frame della trasmissione "Fuori dal Coro"

Un frame della trasmissione "Fuori dal Coro"

Nell’ottobre 2022 le telecamere di sorveglianza di Bene Vagienna, apposte al centro del paese, lo ripresero mentre brandiva un coltello contro due donne. Dopo qualche giorno, l’autore del gesto, O.H., un ex richiedente asilo nigeriano, venne raggiunto da una troupe di “Fuori dal Coro”, trasmissione Mediaset condotta da Mario Giordano, e rinviato a giudizio in tribunale a Cuneo con le accuse di possesso ingiustificato di oggetto atto a offendere e minacce aggravate.

Nella puntata del servizio “Ladri di Case” era intervenuta anche una delle due donne minacciate: “Mi urlava ti ammazzo, ti ammazzo - aveva raccontato la signora -. Ho il terrore, l’ho visto un giorno in bicicletta e mi sono chiusa in macchina con le palpitazioni”

“Il paese è stato un po’ messo in croce da questa vicenda – ha iniziato a spiegare in aula il vicebrigadiere che, intervenuto, aveva visionato i filmati delle telecamere -. L’interesse mediatico che c’è stato “per colpa” di Fuori dal coro ha fatto sì che scaturisse nel paese una sorta di psicosi. Soprattutto i primi giorni arrivavano segnalazioni su questo soggetto: O.H. ha vissuto a Bene Vagienna per due anni e mezzo circa, lavorava all’epoca presso un bar-vineria ed era scontato che lo si vedesse anche a passeggio”. A carico del giovane, titolare di un permesso di soggiorno, non risultano precedenti, se non una querela sporta per altri motivi.

Nel corso della trasmissione l’imputato aveva affermato di non aver mai detto di voler uccidere qualcuno. Il suo legale, Nicola Ferrua Magliani, aveva fatto sapere che sarà presente alle prossime udienze per spiegare quanto accaduto, ma in attesa del suo esame, il vicebrigadiere ha spiegato cosa successe i pochi istanti dopo il loro intervento: “Aveva spiegato di essere stanco e che non riusciva a dormire. Quel giorno c’era un via vai di gente perché il venerdì c’è il mercato”.

Come illustrato dal militare, al loro arrivo, O.H. si era già tranquillizzato: “Aveva in mano qualcosa - ha proseguito – poi abbiamo scoperto essere il suo occhio di vetro. In quel momento non aveva armi”. Il coltello era poi stato ritrovato durante la perquisizione a casa sua sul tavolo della cucina.

Ascoltata in aula come testimone anche l’assessora benese Flavia Giaccardi: “Conoscevo H. perché lo avevo incontrato alla firma del patto di accoglienza. È un ragazzo tranquillo e non particolarmente loquace”.

Non ho capito che cosa potesse essere capitato quel giorno – ha proseguito – finchè non l’ho visto arrivare con un coltello. Il mio primo pensiero è stato andare da questa signora che mi stava chiamando e dirle “è solo H.”, poi chiaramente mi sono spaventata”.

Il 7 ottobre, la testimonianza della signora e l’esame dell’imputato.

 

CharB.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium