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Politica | 24 maggio 2024, 18:17

Barolo, la minoranza non si ricandida: "Le nostre proposte sempre inascoltate"

In una lettera inviata al nostro giornale il gruppo consiliare fa un bilancio degli ultimi cinque anni: "Sindaco e maggioranza incapaci di confrontarsi, serve un nuovo punto di vista, ma ora vigileremo da semplici cittadini"

Barolo, la minoranza non si ricandida: "Le nostre proposte sempre inascoltate"

In occasione dell'ultimo Consiglio comunale del 23 aprile scorso il gruppo consiliare di minoranza di Barolo, ha scritto una lettera aperta inviata al nostro giornale sotto al titolo "Riflessioni di fine mandato": una sorta di bilancio e di racconto degli ultimi cinque anni e del difficile rapporto col primo cittadino Renata Bianco e la sua maggioranza. Esperienza che a detta del gruppo ha portato alla decisione di non ripresentarsi alle prossime elezioni amministrative, quando l'unico candidato alla guida del municipio sarà l'attuale consigliere Fulvio Mazzocchi. La pubblichiamo a seguire. 

***

"In questi anni abbiamo cercato di svolgere al meglio il ruolo di opposizione come prevede il normale esercizio della democrazia, cercando il dialogo e il confronto. Ci siamo trovati di fronte una Sindaca e la sua Maggioranza insofferenti alla critica seppur costruttiva, incapaci di dialettica democratica, abituate a gestire la cosa pubblica come cosa loro, in modo esclusivo e non inclusivo. Tanti sono stati i nostri appelli, i suggerimenti, le prese di posizione in nome solo e sempre del bene comune, della tutela dei valori del vivere civile, della difesa dell’ambiente, della custodia della memoria locale e della storia nazionale, tutte istanze di cui le nostre interrogazioni sono testimonianza, tutte inascoltate e respinte anche con presunzione e arroganza. Tra le tante nostre istanze ricordiamo:

- la contrarietà al progetto del parcheggio di Via Alba e a quello di Via Ghisolfi-Della Valle, entrambi in core zone Unesco, ritenendoli uno spreco di denaro pubblico (€ 950.000 il costo totale) e un consumo di suolo, il primo tra l’altro al momento non sfruttato; 
- il richiamare l’attenzione per l’organizzazione di eventi mirati e non indiscriminati, vedi Collisioni, e per un turismo sostenibile;
- l’appello a regolamentare meglio il traffico e a monitorare il livello di inquinamento;  
- la battaglia a difesa del verde pubblico: negli ultimi anni sono stati abbattuti oltre trenta alberi, quando in certi casi si sarebbe potuto ovviare provvedendo alla loro manutenzione, e solo in parte sostituiti;

- le rimostranze per le serate in musica di Collisioni, a tutti gli effetti serate da discoteca, a danno della quiete e del decoro pubblico, nonché i richiami in merito alla gestione da parte dell’Ass. Collisioni dello spazio Agrirock e del bar, inaccettabile per la storicità dei locali che occupano nel Castello Comunale Falletti, e a danno dell’Enoteca Regionale del Barolo.

A tutto questo si aggiunga il rifiuto della Maggioranza nel realizzare targhe a ricordo di nostri compaesani benefattori: la fam. Pira e il sig. Luigi Rinaldi, che hanno donato alla comunità case e terreni. Si negano le targhe, ma si intitola invece una piazza, già Piazza Castello, a un sindaco, di parte, che ha come unico merito quello di aver semplicemente svolto il proprio ruolo istituzionale.

E poi, in sintonia con l’attuale governo nazionale, constatiamo che in occasione delle due feste nazionali, il 25 Aprile Festa della Liberazione e il 2 Giugno Festa della Repubblica, la Sindaca e la sua Maggioranza dimostrano scarsa attenzione. Sono il Gruppo Alpini barolese e alcuni nostri compaesani a preoccuparsi di apporre fiori al monumento dei Caduti e al cippo del partigiano Mori, atti che spetterebbero a un’Amministrazione pubblica.

La cultura è trascurata: la Biblioteca civica "Paolo Rinaldi" vivacchia, il Notiziario, organo di informazione locale, è utilizzato come megafono della Maggioranza, l’Associazione Il Grappolo, emanazione della Maggioranza, organizza gite, pranzi e incontri della terza età, ma per le altre associazioni che vorrebbero dare un contributo, non c’è sostegno. Del Castello Comunale Falletti acquisito più di 50 anni fa grazie al contributo di numerosi cittadini barolesi (anche se non tutti) è stato fatto lo “spezzatino” tra l’Ass. Collisioni, la Scuola Telematica Pegaso e il Museo del Vino, non lasciando locali a disposizione di noi cittadini.

Il risultato di questo modus operandi è aver fatto del paese di Barolo ciò che è oggi: un luogo fiacco dal punto di vista culturale, in cui manca un tessuto sociale vivace, in cui si cavalca il successo economico del momento senza visione del futuro. Visione che in questi anni non siamo riusciti ad intravedere, in assenza di una progettazione ambiziosa per un paese del vino così celebre.

Case, alloggi e garage sono destinati a strutture ricettive mentre il paese si spopola e vengono trascurati i servizi per i cittadini. Barolo meriterebbe una guida illuminata, aperta e lungimirante. Da 30 anni e forse più il governo del nostro paese è nelle mani delle stesse persone e della stessa famiglia, che si passa il testimone di Sindaco con un interregno affidato a una loro allieva: la Sindaca uscente.

E i nostri compaesani ne confermano sempre il consenso. Non ci resta che prenderne atto. Ai nostri cittadini abbiamo voluto proporre un’alternativa, avendo fermo un obiettivo: salvaguardare le peculiarità di quel piccolo gioiello che è Barolo, simbolo di un’eccellenza nota in tutto il mondo.

Cementificare, asfaltare, rendere invivibile un contesto con invasioni turistiche sproporzionate alle dimensioni del paese non è modernizzare: è porre le premesse irreversibili di un degrado certo.

L’alternativa a tutto questo è un discorso serio che richiede consapevolezza non solo nel fare, ma nel gestire le proposte che vanno oltre l’ordinaria amministrazione. È un discorso che avrebbe bisogno del coraggio e dell’intelligenza di giovani che amano il loro paese così tanto da contribuire a costruirlo. Questa è un’epoca di cambiamenti radicali, in cui salvaguardare gli equilibri del pianeta sarà questione vitale. E Barolo, per quanto piccolo, è parte di questo cambiamento che richiederà grande impegno di tutta la comunità.

Pertanto noi non ci ripresenteremo alla prossima tornata elettorale, perché ci sembra inutile dedicare tempo in proposte che sono pregiudizialmente sempre bocciate. Ci sembra necessario ripartire da un altro punto di vista. Ci dispiace molto per i cittadini che ci hanno votato e dato fiducia. Li ringraziamo, sarà nostra cura vigilare sull’operato della Maggioranza che uscirà dalle prossime elezioni come comuni cittadini animati da senso civico e dal legame con il paese dove siamo nati e cresciuti.

Lo dobbiamo per rispetto dell’impegno profuso, in tempi difficili e del tutto disinteressatamente dai tanti, spesso nostri famigliari, che in passato nell’amministrazione di Barolo hanno ricoperto varie cariche da sindaci, consiglieri e assessori, contribuendo alla crescita economica e al progresso civile e culturale del nostro paese.

Il Gruppo consigliare di minoranza del Comune di Barolo

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