Era arrivata per il tramite del 112 la segnalazione di alcuni automobilisti che riferivano di un’auto che procedeva a forte velocità e con una guida pericolosa sulla Statale 231, direzione Asti.
La vettura segnalata veniva raggiunta e fermata da una pattuglia della Polizia Locale di Guarene, che impegnata in un turno serale riusciva a intervenire tempestivamente evitando il peggio. A bordo veniva individuato un uomo, italiano, residente in un Comune dell’Emilia, in evidente stato di ebbrezza.
Durante la stesura degli atti amministrativi di routine per la condotta di guida e penali per il deferimento alla Procura della Repubblica di Asti per la guida in stato di ebbrezza gli agenti identificavano il soggetto nei modi previsti, coi dati forniti dallo stesso in modo preciso e con dovizia di particolari, con riserva però di esperire verifiche successive più minuziose sull’identità fornita.
Da queste ultime emergeva però una situazione decisamente singolare. In pratica il conducente fermato, convinto di evitare il peggio e probabilmente non per la prima volta, forniva precisamente i dati del cugino convivente e somigliante per età e fisionomia, poiché oltre a quanto accertato nell’immediatezza dei fatti l’uomo risultava altresì senza patente in quanto revocata da tempo.
Per quanto sopra gli agenti della Polizia Locale di Guarene, anche grazie alla collaborazione dei colleghi del Comune di residenza dell’indagato, procedevano a integrare il deferimento alla Procura della Repubblica di Asti anche per il reato di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità e su qualità personali proprie nonché per la guida con patente revocata; il veicolo veniva definitivamente tolto dalle disponibilità dell’individuo.