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| 31 gennaio 2016, 12:06

Filippo ed il suo viaggio tra Cuneo, Trento, Parigi ed Helsinki per studiare informatica!

Filippo Forti ha 23 anni, è nato ed ha vissuto a Cuneo, fino a quando, dopo essersi diplomato all’ Istituto Tecnico Industriale di Cuneo come informatico, ha deciso di lasciare Cuneo ed il Piemonte, per proseguire gli studi…

Filippo ed il suo viaggio tra Cuneo, Trento, Parigi ed Helsinki per studiare informatica!

Filippo Forti ha 23 anni, è nato ed ha vissuto a Cuneo, fino a quando, dopo essersi diplomato all’ Istituto Tecnico Industriale di Cuneo come informatico, ha deciso di lasciare Cuneo ed il Piemonte, per proseguire gli studi…

 

 

 

Quando hai deciso di lasciare Cuneo?

 

Nel 2011. È in quell’ anno che ho avuto la mia prima esperienza lontano da casa, con l’iscrizione all’Università degli Studi di Trento.

Sono partito non perché non mi trovassi bene a Cuneo, ma perché sentivo il bisogno di un’esperienza diversa, qualcosa che mi rendesse più indipendente rispetto allo studiare vicino a casa: Torino è una bella città, ma sessanta km non erano abbastanza per me, perché avrei potuto soddisfare facilmente la tentazione di tornare a casa ogni fine settimana.

Ciò che desideravo, era crescere, era un cambiamento radicale.

Quindi ho deciso di salutare (non abbandonare) famiglia ed amici alla ricerca di nuove esperienze e nuove amicizie.

Subito non è stato facile, ma superati i primi momenti di malinconia e di risoluzione di tutte quelle questioni burocratiche come l’iscrizione all’Università, ed ottenere la Borsa di Studio, tutto ha preso la giusta e bella che mi ha permesso di trovarmi così bene a Trento.

 

 

E poi ti sei laureato…

 

Sì, nel luglio 2014, e senza perdere tempo ho ottenuto una borsa di studio per un percorso di doppia laurea europeo chiamato “EIT”.

Questo master permette ai ragazzi di studiare in due Università europee che aderiscono al programma, per sfruttare al meglio le possibilità di studio e di progresso in campo informatico, venendo a contatto con veri imprenditori ed avendo compagni di classe provenienti da tutto il mondo con i quali confrontarsi. Io scelsi le Università di Parigi ed Helsinki.

Così a settembre sono arrivato a Parigi, e me ne sono innamorato, nonostante la mia poca padronanza con il francese.

È una città meravigliosa, la migliore in cui ho vissuto fino ad oggi, ed è stato difficile abituarsi alla fredda Finlandia dopo aver vissuto in un posto così magnifico.

Dopo aver vissuto a Parigi ho capito, infatti, di preferire di gran lunga le grandi città rispetto a quelle medio-piccole, e la differenza si è certamente sentita nel passare ad Helsinki, visto che l’area metropolitana di Parigi conta più del doppio degli abitanti dell’intera Finlandia.

E, finito il primo anno di master a giugno del 2015, a settembre sono ripartito, questa volta appunto in direzione.. Helsinki.

 

 

 

 

Come ti trovi in Finlandia?

 

Con mia grande sorpresa ho notato che i finlandesi non sono freddi quanto la città stessa.

Certo non parlano molto, ma col passare del tempo ho capito che non era questione di “freddezza”, ma solo la dolce consapevolezza che “se uno non ha niente di interessante da dire sta zitto invece che dire qualcosa giusto per dire”.

Altra cosa positiva è che chiunque parla perfettamente l’inglese, dal vecchietto per strada a cui chiedi indicazioni, alla cassiera del supermercato e per me è stato sicuramente un vantaggio.

Ovviamente, però, anche Helsinki ha qualche suo lato negativo.

Prima di tutto le dimensioni della città e la vita notturna non attiva come quella della capitale francese.

Ma io ed il mio coinquilino ed amico di Trento, abbiamo risolto affittando un appartamento abbastanza grande da ospitare ragazzi da tutto il mondo usando l’app “couchsurfing”.

 

Altra cosa difficile ad abituarsi è il meteo. A fine agosto la situazione era simile a quella italiana, ma durante l’inverso il cambiamento è stato considerevole. L’ho notato soprattutto alla fine di queste vacanze di natale: il passaggio da 12°C del cuneese ai -26°C di Helsinki è stato uno shock!

Fa talmente freddo che il mare ghiaccia e si può arrivare alle isole vicine camminandoci sopra.

Per fortuna, però, ci sono le saune, anzi le si trovano praticamente in ogni palazzo, in ogni palestra ed addirittura nel mio campus universitario ne ho contate almeno tre.

 

 

Nel tuo futuro vedi un ritorno a “casa”?

Non l’avrei mai detto prima di lasciare l’Italia, anche ma il cibo italiano mi manca un po’; certo viaggiando ho avuto l’occasione di assaggiare rane, lumache e renne, ma non hanno nulla a che vedere con il gusto di una buona pizza.

Non ho le idee chiare per quel che riguarda il mio futuro; a luglio finirò il tirocinio e mi laureerò, e dopodiché non escludo la possibilità di lavorare ancora per qualche mese in Finlandia: una volta abituati al meteo non è così male!

Un'altra possibilità è quella cercare lavoro in un’altra capitale europea, magari una che ancora non ho visitato, ma senza dubbio ho in programma anche di uscire dai confini europei.

Magari tra una decina di anni, una volta stanco di viaggiare, con amici sparsi per il mondo e con un bel po’ di esperienze alle spalle riuscirò a tornare in Italia.. per potermi godere la famiglia e gli amici, e per poter mangiare la miglior pizza del mondo!

Per ora, mi accontento di assaggiare altre specialità culinarie, come lumache rane e renne, anche questo fa parte dei sacrifici che occorre adempiere, nonostante sia il meno difficile!

Giulia Manzone

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