Ogni giorno uno spunto per continuare a sperare, per potenziare la resilienza e per riadattare la propria vita alle nuove condizioni.
Una quarantena “senza manuale di istruzioni” ci induce a riflettere sull’imprevedibilità della vita e può diventare slancio per rimettersi in gioco e continuare a crescere, nonostante il dolore e la paura.
Gli psicologi del Trauma Center del S.Croce Maura Anfossi, Gemma Falco, Cristina Giordana, Andrea Pascale, Arianna Piacenza
Mi ha chiesto ieri al telefono mio nipotino. A Pasqua?
È difficile rispondere, ma so che ogni bambino ha bisogno di informazioni chiare e concrete. “Non penso che a Pasqua potremo correre nei prati, né scartare tutti insieme le uova di cioccolato come lo scorso anno, ma a giugno, quando di solito finiva la scuola, penso che le cose andranno meglio e andremo insieme in bicicletta”.
Non posso dargli certezze, né illuderlo, ma è importante dargli qualche riferimento per capire e alimentare la sua speranza.
“Sei triste?” gli chiedo perché voglio che possa raccontarmi come sta.
Oggi ho pianto in braccio a mamma - mi ha risposto- ho paura per la nonna di Elisa che sta male e sono triste perché non vado più al parco giochi”.
Sei triste anche tu zia?
Si, sono triste, ma vedo che ogni giorno qualche malato guarisce e questo mi dà fiducia.
Condividere le emozioni le rende più gestibili, anche per i bambini. Le braccia della mamma e le informazioni chiare e oneste sono l’aiuto che gli serve perché possa capire e resistere.