La Confagricoltura di Cuneo sta organizzando due viaggi all’esposizione universale di Milano riservati agli associati: il primo è in programma lunedì 31 agosto, l’altro sarà tra fine settembre e inizio ottobre. Gli interessati possono contattare gli uffici di zona e dare l’adesione (per il primo viaggio) entro il 25 agosto.
Il pacchetto prevede trasporto e ingresso a tariffe agevolate. Di recente, il Centro Studi di Confagricoltura, basandosi su una ricerca sulla disponibilità del cibo nel Mondo messa a disposizione dalla Fao, l’organizzazione per il cibo e l’agricoltura delle Nazioni Unite, ha messo in luce come l’attuale produzione agricola mondiale sarebbe sufficiente ad alimentare in modo adeguato i 7,2 miliardi di persone che abitano il Pianeta se si limitassero gli sprechi.
Lo studio è del tutto attinente con il tema di Expo 2015, “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”, che pone l’attenzione sulla delicata questione della fame del mondo, sulle cause e sulle possibili azioni per eliminarla. Come emerge dall’analisi di Confagricoltura, nell’arco degli ultimi 15 anni, la popolazione mondiale è passata da 5,3 a 7,2 miliardi di persone, con un incremento del 35,8%; il numero delle persone denutrite è invece diminuito di oltre 200 milioni, pari al 21,4%, tuttavia ad un ritmo molto differente fra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo.
In Italia, l’Osservatorio Waste Watcher (Università di Bologna) stima il valore dello spreco alimentare domestico, nel 2014, in 8,1 miliardi di euro: ogni famiglia “butta nella pattumiera” 630 grammi di cibo a settimana per un valore di 338 euro l’anno.
L’attuale produzione agricola mondiale, tuttavia, sarebbe sufficiente a sfamare la popolazione del Pianeta se si limitassero le perdite di prodotto nella fase iniziale della filiera e gli sprechi nelle fasi successive, che sottraggono al sistema alimentare almeno un terzo del cibo potenzialmente disponibile. Ma in ottica futura non basta un contenimento degli sprechi: il rapporto sottolinea, infine, come sarà necessario limitare anche la sottrazione di suolo all’uso agricolo per sfamare la popolazione mondiale che nel 2028 sarà cresciuta di un altro miliardo di persone.