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| 19 aprile 2011, 14:50

Multicultura e intercultura: affinchè non siano solo due vocaboli

Dall'esperienza personale di una ragazza albanese che vive a Cuneo una riflessione sulla e per la convivenza

foto di Andrea Castellino

foto di Andrea Castellino

I termini multiculturale e interculturale sono ormai entrati solidamente nel lessico sociologico, delle scienze e dell’educazione. Però hanno trovato difficoltà  ad inserirsi nel linguaggio quotidiano; oppure vengono usati in modo inappropriato. Sovente sono utilizzati come sinonimi, sebbene questi due termini non sono affatto simili e fanno riferimento a concezioni sociali e istruttive molto differenti.

La multiculturalità rappresenta la caratteristica di una situazione sociale dimostrabile: la convivenza di persone provenienti e socializzate in diversi contesti culturali, e la ‘interculturalità’ come la risposta  educativa  relazionale alla società multiculturale e multietnica”.

Da qui possiamo dedurre che la multiculturalità è uno stato e un fatto concreto, risultato di flussi migratori e di ritrovi tra le culture dovuti a una spinta della storia, mentre l’interculturalità è un processo educativo intenzionale che deve essere progettato dagli educatori per rispondere alle esigenze formative della società d’oggi. L’educazione interculturale è una prospettiva che va affermata in tutti i contesti educativi, a prescindere dalla presenza fisica, nelle singole scuole o comunità, di alunni di differente nazionalità: la società d’oggi ci pone sempre e comunque a confronto con modelli culturali, atteggiamenti, comportamenti diversi che debbono essere affrontati in un’ ottica interculturale. La multiculturalità, applicata sia nella società

che nella scuola, non presuppone necessariamente l’attivazione di momenti di contatto, acculturazione e scambio tra le culture. Spesso ci troviamo davanti alla sua espressione più frequente, dove ciascuna cultura continua a esistere formando forme di ghetti. Ogni nazionalità, etnia, continua a praticare le proprie abitudini e le proprie tradizioni senza curarsi delle altre comunità; in questa situazione una parola chiave diventa la “tolleranza”…

L’interculturalità, al contrario, oltrepassa la tolleranza, presume il confronto e lo scambio tra le culture, pone il problema della cittadinanza e della partecipazione, esercita la legittima e reciproca critica, concepisce le differenze culturali come un valore. Un atteggiamento interculturale riconosce il conflitto e non lo ignora: qualunque incontro tra culture diverse, qualunque migrazione hanno sempre suscitato conflitti che non vanno negati ma gestiti e risolti in modo pacifico.

 

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